Alla fine del Settecento lo studio dellantico porta a Roma i maggiori ingegni europei. Letterati e artisti di diverse discipline studiano i monumenti, seguono gli scavi archeologici, si confrontano e si scambiano idee nei sodalizi artistici.
Anche i giovani architetti che soggiornano nella capitale tra il 1780 e il 1800 danno vita ad un loro «laboratorio» nel quale sperimentano forme rigorose in contrasto con lo stile barocco e in linea con la nuova identità civile espressa dall'architettura francese di quegli anni.
Dopo lesperienza romana, ciascuno di loro avrà modo di partecipare agli appalti pubblici di primo Ottocento e di mettersi in evidenza proponendo edifici di nuova concezione destinati agli usi civici: cimiteri, ospedali, mercati, parchi e mattatoi che evidenziano la capacità dei loro artefici nel creare strutture urbane funzionali e radicalmente moderne pur ispirandosi allantico.
Molte delle opere progettate in quegli anni non saranno mai realizzate a causa dellinstabilità politica del periodo ma di esse rimangono disegni e documenti in buona parte riuniti fino al 19 maggio in una mostra intitolata «Contro il Barocco. Apprendistato a Roma e pratica dellarchitettura civile in Italia 17801820».
Allestita presso lAccademia di San Luca, lesposizione approfondisce questo breve ma intenso periodo ricco di cambiamenti politici e culturali che segna l'inizio di un nuovo modo di «pensare» larchitettura in Italia.
Fino al 19 maggio. Ingresso gratuito.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.