Ma cos'è la Corte Costituzionale?

Tutti sanno che esiste, ma chi davvero ne conosce compiti e potere? Cerchiamo di scoprire di cosa si tratta e come agisce una delle massime istitutzioni democratiche del nostro paese

Ma cos'è la Corte Costituzionale?

Milano - Corte Costituzionale: molti la conoscono ma pochi sanno cosa realmente sia. E sopratutto i più ignorano i suoi compiti e il valore delle sue decisioni.

Definizione In estrema sintesi la Corte Costituzionale (detta anche Consulta) è un tribunale speciale indetto per dirimere le controversie riguardanti le norme approvate dal legislatore. Si può definire come un "tribunale delle leggi" che ne giudica la costituzionalità ovvero la loro validità e conformità rispetto alle leggi emanate dallo Stato nella propria Costituzione.

Compiti Ma non solo. La Corte infatti è chiamata ad esprimere il proprio parere non solo sulle controversie relative alla legittimità delle leggi (sia riguardanti lo Stato che le Regioni), ma deve anche fare da arbitro nel definire l'attribuzione di determinati poteri tra le istituzioni o di quelli tra lo Stato e le Regioni. Inoltre è l'organo giudicante rispetto ad eventuali accuse mosse contro il Presidente della Repubblica. Infine nel 1953 è stato introdotto tra i compiti della Corte quello di giudicare l'ammissibilità o meno di un referendum abrogativo.

Composizione Secondo l'Art. 135 della Costituzione Italiana la Consulta è composta di 15 membri: essi vengono scelti per un terzo dal Presidente della Repubblica, per un altro terzo dal Parlamento e per l'ultimo terzo dalla magistratura. La Corte Costituzionale quindi vuol essere il più possibile espressione di tutti i poteri dello Stato. I 15 giudici sono scelti tra i magistrati (anche in pensione), i professori universitari in materie giuridiche e gli avvocati aventi almeno venti anni di carriera alle spalle. Restano in carica per nove anni e non possono essere rinominati. Una volta insediatasi, la Corte elegge tra i 15 un Presidente che rimane in carica per 3 anni ed è rieleggibile. Infine la costituzione precisa che la carica di giudice della Consulta è incompatibile con un incarico in Parlamento (o in un Consiglio regionale) e anche con l'esercizio della professione di avvocato.

Decisioni Nel caso in cui la Corte Costituzionale dichiari illegittima una legge, la validità della norma stessa decade dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione. La quale è comunicata alle Camere o ai Consigli regionali competenti perchè possano provvedere di conseguenza nelle forme costituzionali consentite dalla legge (Art. 136). Contro le decisioni della Corte costituzionale non è ammessa alcuna impugnazione (Art. 137).

Storia Dopo la II° Guerra Mondiale, l'Assemblea Costituente volle dare alla Costituzione che stava stendendo la possibilità di resistere il più possibile ai possibili stravolgimenti anche di fronte alle leggi del Parlamento. A causa dei contrasti politici interni all'assemblea, solo nel 1955 fu composta la prima Corte Costituzionale della storia repubblicana, a 7 anni dall'entrata in vigore della Costituzione. La prima storica sentenza della Consulta riguardò la costituzionalità di una legge di pubblica sicurezza emanata nel 1931 che richiedeva un'autorizzazione di polizia per distribuire volantini o affiggere manifesti: una legge fascista in evidente contrasto con il nuovo Articolo 21 che garantiva la libertà di manifestazione del pensiero.

La Corte Costituzionale affermò che "tutte le leggi, anteriori alla Costituzione, potevano essere controllate e dovevano essere annullate se contrastanti con la Costituzione": con questa decisione la Consulta aprì la strada al rinnovamento e alla bonifica dell'ordinamento legislativo della nostra nazione.

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