Così eclettici e dinamici si adattano a ogni esigenza

Il design anni Sessanta illumina questa distintiva serie limitata Defy della Maison di Le Locle

Così eclettici e dinamici si adattano a ogni esigenza
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Benoît de Clerck, CEO di Zenith, sottolinea: "La celebrazione dei 160 anni di attività della nostra Maison ha ricevuto una straordinaria accoglienza e le edizioni limitate, lanciate per l'occasione, sono andate esaurite in brevissimo tempo. Sono pochissimi i brand che possono vantare una presenza continuativa sul mercato così lunga e, ancor meno, quelli che sono rimasti sempre nel medesimo luogo ed edificio nel corso del tempo. Se mettiamo mano ai cassetti dei vecchi banchi da lavoro, troviamo sempre qualcosa d'interessante a cui ispirarci ed aggiornare".

Fra i diversi assi nella manica che, in tal senso, la Casa di Le Locle ha calato sul mercato del segnatempo vi è la collezione Defy, presentata nel 1969 (lo stesso anno del calibro cronografico El Primero) e, dopo diversi alti e bassi, rilanciata nel 2006. Nella sua configurazione più riconosciuta e originale, su cassa tonneau ottagonale sfaccettata con lunetta strutturata su 14 lati, il Defy, per la prima volta, è stato onorato della versione cronografica (adattata nelle varianti Skyline ed Extreme) e, per farlo, la Casa è tornata indietro, proprio fino agli anni '60 e al loro spirito audace, promuovendo la collaborazione con un'azienda altrettanto rivoluzionaria, la USM (fondata nel 1885 a Münsingen, alle porte di Berna), inizialmente operativa in campo metallurgico. La USM, proprio all'inizio dei Sixties, sviluppò un sistema di costruzione per aree industriali ed abitative di tipo modulare in acciaio (tubi e pannelli colorati), altamente flessibile per adattarsi ai veloci cambiamenti dell'epoca e basato sull'impiego di giunti sferici, brevettati nel 1965; rapidamente l'idea fu estesa agli arredi interni in linea con la versatilità dei nuovi edifici, in modo da offrire soluzioni su misura a seconda delle esigenze.

Oggi, il sistema USM Modular Furniture è riconosciuto come un classico del design e fa parte della collezione permanente del MoMA di New York. Zenith e USM hanno allora deciso di dar vita ad una fusione creativa, sintetizzata in un orologio inedito, in linea con i codici degli anni '60. Come accennato la quadra è stata trovata attorno al Defy originale e alla sua cassa sopradescritta, perfetta e moderna per descrivere giochi dinamici di geometrie e superfici. Da 37,3 mm, con pulsanti a pompa e corona a vite (impermeabilità fino a 100 metri), il Defy Chronograph USM si abbina all'iconico bracciale effetto scala, progettato nel 1969 dalla rinomata azienda Gay Frères, in esclusiva per Zenith. Il quadrante, disponibile in quattro cromie distintive di USM (Green, Pure Orange, Golden Yellow e Gentian Blue) prevede indici carré applicati con scanalature orizzontali e i tre contatori cronografici tradiscono la presenza del suddetto automatico El Primero 400, da 36.000 alternanze/ora, smistamento crono via ruota a clonne, ancora e scappamento in silicio e 55 ore d'autonomia), sono argenté a finitura azurèe.

In serie limitata a 60 pezzi per colore di quadrante, i modelli sono caratterizzati da una lancetta dei secondi centrali crono, la cui estremità riproduce il giunto sferico del sistema USM e sono offerti singolarmente o in un set

esclusivo. Conclude De Clerck: "Stiamo ottenendo una grande attenzione da parte delle nuove generazioni, che non sono alla ricerca del modello stupefacente e fine a se stesso, ma dell'autenticità e credibilità del brand".

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