Roma

Così Fresu scopre l’ubiquità della musica

Di corsa all’Auditorium. Non c’è da allarmarsi, il pubblico non dovrà faticare. A correre saranno Paolo Fresu e i suoi musicisti, impegnati domenica sera nell’innovativo e complesso spettacolo multimediale Runnin’. Il trombettista sardo ha infatti progettato un evento che impegna contemporaneamente le tre sale del Parco della Musica. L’idea è geniale ma non semplice da realizzare, né tantomeno da spiegare in poche righe. L’ideale, dunque, è affidarsi alle parole dello stesso Fresu. «Da anni collaboro con l’Auditorium. Ho suonato da solo, in duo con Danilo Rea, con i miei gruppi. Da qui prende forma l’idea scherzosa di creare uno spettacolo multimediale e sincronico, sfruttando le tre sale. In una ci sarà il quintetto, in un’altra il trio P.A.F. (con Salis e Di Castri), nella terza il Devil Quartet. La mia sarà una presenza-non presenza, mi sposterò da una sala all’altra, ma suonerò la tromba anche dal foyer, mentre le tre band improvviseranno musiche diverse basandosi su ciò che ascoltano. Tutto questo è possibile grazie alla fibra ottica dell’Auditorium, che permette al suono di propagarsi senza ritardi, anche a distanza. La vera sfida è riuscire nella complessità del progetto, mantenendo il calore del jazz».
Dunque gli spettatori di ogni sala riescono sempre a seguire l’evoluzione del triplo concerto?
«Sì, perché i tre gruppi non smettono mai di suonare. Inoltre, nel corso della serata, si smontano e si rimontano, creando formazioni sempre diverse e continuando a improvvisare. In più, ci saranno immagini riprese in tempo reale ed elaborate in diretta con un software sofisticato».
È stato difficile studiare l’allestimento dei tre palchi?
«Indubbiamente non è stato facile, proprio perché i musicisti si sposteranno con me da una sala all’altra. Ciò vuol dire che su ogni palco devono essere pronti gli strumenti per ognuno di loro. In pratica, un allestimento triplo per ogni sala. Ringrazio in anticipo lo staff che lavora dietro le quinte per permettere tutto questo».
La serata verrà registrata?
«Registreremo tutto. Se lo spettacolo verrà come vogliamo, produrremo un cd o un dvd».
Perché ha ideato questo progetto?
«Mi piace curiosare, osare, affrontare nuove sfide per portare la musica verso una dimensione nuova e lontana.

C’è sempre il suono della mia tromba, che stavolta è incastonato in un enorme giocattolo studiato nei minimi particolari».

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