Da Milano a Milano, via Catanzaro. Colpa di Atm? O colpa delle poste? Di certo, il risultato è un pasticcio in cui a fare festa sono alla fine solo i passeggeri senza biglietto dei mezzi di trasporto milanesi. Per molti di loro, nonostante siano stati colti in flagrante dai controllori, è in corso un indulto di fatto dovuto alla lentezza con cui Atm sta procedendo alla riscossione delle multe. Secondo quando spiega al Giornale Vito Dattolico, coordinatore dei giudici di pace a Milano, «per le multe ai passeggeri privi di titolo di viaggio si applica la stessa legge che regola le multe per violazione al codice della strada. Quindi se lordine di pagamento arriva dopo cinque anni la sanzione è prescritta, e non cè più niente da fare. Se i destinatari impugnano lingiunzione non possiamo fare altro che dar loro ragione».
E proprio questo è quanto sta accadendo. In questo periodo Atm sta provvedendo a inviare migliaia di raccomandate relative a multe comminate negli anni scorsi. Buona parte di queste - tutte quelle, per lesattezza, relative a passeggeri incappati nei controlli prima dellottobre 2003 - è prescritta. «È possibile - spiegano i portavoce dellazienda municipale - che in una certa percentuale gli indirizzi forniti dai passeggeri al momento della multa siano risultati non più attuali, e questo abbia allungato i tempi. Ma abbiamo sempre e comunque provveduto a interrompere la prescrizione in tempo utile».
La situazione, in realtà, appare assai più caotica. E a rafforzare limpressione che lintero sistema di incasso delle multe faccia acqua cè lultima riga della raccomandata che sta arrivano in questi giorni ai «portoghesi»: «Il presente avviso è notificato a mezzo posta raccomandata tramite lufficio postale di Catanzaro». Incredibile ma vero. Le multe dei milanesi vengono impacchettate, trasferite allestremo opposto della Penisola, e da qui riportate a Milano. Niente da stupirsi se poi una parte di queste arriva fuori tempo massimo.
Daltronde, secondo dati forniti nei mesi scorsi dal sindacato autonomo Csa, il pagamento della multa è lasciato sostanzialmente alla buona volontà e ai sensi di colpa del multato. «Su dieci contravvenzioni, circa la metà vengono pagate entro i sessanta giorni concessi dal verbale», spiegano i sindacalisti. Chi si ostina a non pagare viene affidato da Atm alle cure di società esterne di recupero crediti, che riescono a portare in casa non più del dieci o venti per cento degli importi.
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