Così l’ex Manchester d’Italia è diventata il Bronx

Negli ultimi dieci anni ha subito un crollo verticale. Serrande di negozi abbassate, mancanza di sicurezza, un ospedale fiore all’occhiello che rischia lo smantellamento ed un quartiere residenziale che pian piano si sta trasformando in una periferia desolata. Argomento all’ordine del giorno è ancora Sampierdarena, un tempo centro vivo e punto di riferimento anche per gli abitanti di Valpolcevera e ponente mentre oggi è sorpassato anche da chi in quella zona vive o ha vissuto. «È sorprendente la rapidità con la quale la delegazione è crollata sotto il segno di promesse mancate da parte delle amministrazioni comunali, in particolare dell’attuale - si sfoga Antonio Brigandì, consigliere municipale del Pdl, attivo in Municipio con interpellanze e segnalazioni sul degrado nella ex Manchester d’Italia -. Questo Comune ha la capacità di non azzeccarne una sul nostro territorio, dalla sicurezza alla sanità passando per i lavori di pubblicità utilità».
Così per cercare di dare un contributo alla causa e un ulteriore pungolo alla giunta di Marta Vincenzi, si è mosso il consigliere comunale Beppe Costa (Pdl) che ha depositato in consiglio comunale una mozione urgente per denunciare lo stato di degrado del quartiere e chiedere impegni precisi da parte dell’amministrazione: «Tutto è cominciato con la Fiumara e la speculazione del centro commerciale - sottolinea Costa -: quella è stata una vera mazzata per questo pezzo di città che ha visto botteghe chiudersi nel giro di poco tempo e, di conseguenza, un aumento dell’insicurezza soprattutto in via Sampierdarena e via Cantore». «Quindici anni fa tutti i residenti del quartiere ambivano a vivere in via Cantore che era un vero e proprio salotto - prosegue il consigliere comunale -. La gente veniva qui da tutta la città per fare le vasche e vedere le vetrine, oggi non ci sono più negozi e gli unici a passeggiare sono gli extracomunitari». La presenza straniera avrebbe contribuito a peggiorare la condizione del quartiere visto che oltre a famiglie e lavoratori sono arrivate anche persone che tendono a vivere di espedienti: «Troppi furti, scippi e un livello di insicurezza insopportabile - accusa Brigandì -. Qui ci vorrebbe un punto mobile dei vigili urbano attivo sulle 24 ore. La loro presenza fissa potrebbe scoraggiare certa gente».

Quindi il discorso relativo all’ospedale Villa Scassi, deaziendalizzato e impoverito nella sua funzione e nei suoi reparti: «Continuiamo a chiedere un punto di polizia al pronto soccorso perché la situazione è insostenibile per i malati ma anche per i medici che si vedono prendere d’assalto». Tante proposte ma nessuna risposta da parte del Comune.

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