«Così l’ uomo complessato scatena la perversione»

da Milano

Ma chi è il mostro? Che faccia ha, quanti anni ha, cosa lo spinge a violentare bambini anche piccolissimi per soddisfare il suo insano desiderio sessuale? «Non c’è un identikit ideale del pedofilo purtroppo, è una figura trasversale ai ceti sociali - spiega Gaetano Di Leo, docente di psicologia sociale e giuridica all’università di Bergamo - si nasconde in ogni categoria, in ogni fascia di età, possiede una personalità variegata. È comunque certo che il pedofilo è colui il quale sente un’attrazione sessuale stabile e continuativa verso i bambini sotto i 13 anni avendo almeno 5 anni in più». Insomma queste persone disturbate nella personalità possono avere 20 come 30 o 40 anni, ma anche 60 o settant’anni. Possono essere operai, dirigenti o imprenditori. Tutti però affetti da una sorta di fissazione affettiva. Fissazione che può risalire fino all’infanzia quando il pedofilo, allora bambino, ha subìto una forma di violenza o approcci sessuali con adulti. «Uno su tre è stato violentato da piccolo - ammette Di Leo -. Ed è come se la sessualità si fosse bloccata a quell’età».
Ci sono però altri perversi che non hanno subito alcuna violenza ma hanno vissuto un’intensa promiscuità infantile. «Ho conosciuto un pedofilo - racconta l’esperto - che alle elementari aveva avuto un’intensa attività sessuale ed è rimasto legato a questa scelta». Ma al di là di queste due grandi categorie, sembra che ogni pedofilo abbia una storia a sé. La caratteristica comune è la personalità, sempre immatura e fragile. «La donna adulta è considerata minacciosa, riluttante, troppo forte. Quest’uomo è spaventato dalle relazioni con l’altro sesso, sceglie prede deboli, scorciatoie per non soffrire».
La perversione si scatena quando gli pare, incontrollata. Scoppia all’adolescenza, oppure verso i 40 anni, nelle fasi critiche delle relazioni affettive.

E sono le persone che hanno il contatto diretto con i bambini le più pericolose.
Si guarisce da questa terribile perversione? «Il recidivismo non è così terribile come si pensa, si attesta al 20%. Ma servono processi rapidi e fermezza delle pene. Oltre ad una cura psicologica, ovviamente».

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