Enrico Artifoni
da Salvador de Bahia
Nella vecchia fattoria di Igrapiuna, nel Nordest del Brasile, ormai cera ben poco da fare. Impossibile ricavare un guadagno decente da quel milione di piante di seringal, lalbero del caucciù, minacciate dallaggressione di un fungo killer. Le alternative erano mettere a disposizione i terreni per la riforma agraria oppure vendere la proprietà, oltre 6mila ettari coltivati più altri 3mila di foresta primaria.
Ma i vertici della Michelin non hanno voluto rassegnarsi allidea di rinunciare a una piantagione faticosamente strappata alla concorrenza negli anni 80 che produce pur sempre la materia prima con cui si fabbricano gli pneumatici. È nato così nel 2003 il progetto di sviluppo sostenibile «Oro Verde». Con un triplice obiettivo: rendere profittevole linvestimento, favorire il miglioramento delle condizioni socioeconomiche della gente del luogo e salvaguardare lambiente. Le chiavi della svolta sono state la vendita a 12 produttori indipendenti di altrettanti lotti di terreno di circa 400 ettari ciascuno e la diversificazione delle colture. Michelin ha scelto i nuovi proprietari tra i lavoratori che davano le migliori garanzie per esperienza e affidabilità, li ha aiutati ad accedere al credito agevolato (con un tasso dell8,75%, la metà di quello normale) e ha accettato di diluire i pagamenti in 8 anni. In cambio, i dipendenti promossi proprietari si sono impegnati a mettere sotto contratto i «sangradores» (il personale che incide gli alberi di caucciù per estrarre il lattice) già attivi nella piantagione, a vendere di preferenza la produzione alla Michelin e a rinnovare le colture. Tra le file di alberi del caucciù viene inserito progressivamente il cacao, che migliora lutilizzo e la redditività del terreno, mentre le piante vecchie e malate vengono via via sostituite con nuove varietà più produttive e resistenti al fungo killer.
Queste ultime vengono clonate nel centro di ricerca e sperimentate nel vivaio della piantagione, sullarea di 1.700 ettari che la Michelin ha scelto di tenere per sé. A tre anni dallavvio del progetto, la combinazione delle avanzate tecniche di ricerca e sfruttamento delle colture con linteresse e limpegno diretto nella gestione da parte dei medi proprietari ha già dato ottimi frutti. Sono stati piantati 500 ettari di cacao da cui si ricaveranno 12 milioni di real (circa 4 milioni di euro) in aggiunta agli 8 milioni di real (circa 2,7 milioni di euro) attesi dalla produzione di gomma naturale, che a sua volta è aumentata del 40 per cento.
Lobiettivo di un rendimento di circa 70mila real (24mila euro) lanno per ciascun lotto appare raggiungibile. E con largo anticipo sul business plan che prevedeva 600 nuovi posti di lavoro in 10 anni (ne sono stati creati già 250).
Con le piantine messe a disposizione dalla Michelin, 500 piccoli agricoltori dei dintorni hanno potuto avviare con successo la coltivazione a caucciù e cacao di 400 ettari di terreno, mentre a ridosso della fattoria è cominciata la costruzione di un nuovo villaggio, composto da moderne strutture comuni e da 264 casette indipendenti che saranno offerte alle famiglie dei «sangradores» a prezzo agevolato.
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