Così il miliardario proibisce a Tursi di cancellare le scritte

Così il miliardario proibisce a Tursi di cancellare le scritte

(...) ora si spera che l’operazione vada avanti con la dovuta sollecitudine. «Ma un buon 80 per cento degli edifici interessati - spiega Ottonello - è di proprietà privata. Questo comporta una maggiore difficoltà nel procedere all’intervento, anche se non può essere una giustificazione a tergiversare». Ecco perché, quando si è trattato di metter mano a spazzole e detergenti, il Comune ha ritenuto di dare la precedenza a uno dei palazzi più tappezzati di vernice spray e, soprattutto, di insulti vergognosi nei confronti degli Alpini. Chissà, forse si pensava di fare un piacere al proprietario, anche perché le spese sarebbero state a carico dell’amministrazione comunale, cioè dei cittadini.
Ma ecco la sorpresa che ti spiazza: il proprietario dell’edificio, di tutto l’edificio e di tanti altri edifici a Genova e fuori Genova, un pluriproprietario che, sia detto per inciso, non è uno che se la passano tanto male dal punto di vista finanziario nonostante varie vicissitudini che ne hanno ridimensionato l’immagine imprenditoriale, ebbene, questo signore qui mette il veto: «Quelle scritte non si toccano, né domani, né mai!» pare abbia sentenziato manzonianamente ai messi comunali. Per aggiungere subito: «Vi diffido ufficialmente dall’effettuare qualsiasi intervento di pulizia». Escludiamo (o no?) il fatto che questo qui sia uno che apprezza il tenore delle scritte e solidarizza con gli infami che insultano particolarmente gli Alpini e gli altri connazionali in divisa, rei di esprimere le doti migliori degli italiani in Italia e all’estero. Escludiamo anche che sia uno che, in buona fede (o no?), non si fida del personale specializzato addetto alla pulizia delle scritte. Ma allora perché non le fa pulire lui? Resta comunque il dubbio che l’intervento del Comune possa ricevere uno stop imprevisto, vista la percentuale di edifici privati interessati. «Niente affatto! - assicurano all’unisono Ottonello e Scidone -. Non solo il Comune ha respinto la diffida, ma ha rivolto un deciso ultimatum al titolare della proprietà in questione, ingiungendogli di consentire l’intervento di pulizia entro tre giorni. In caso contrario si agirà d’imperio». Parole sante. Purché mantenute. Ottonello precisa ancora: «L’obiettivo è eliminare quante più scritte è possibile prima di Euroflora. Ma è chiaro che non ci fermeremo al periodo in cui si svolge un evento così prestigioso e di immagine per la città, in coerenza con il programma che gli uffici dei rispettivi assessorati avevano messo a punto un anno fa». E - aggiungiamo noi - con l’«aiutino» dei lettori del Giornale che hanno sottoscritto in forze - ieri altri 44 tagliandi, per un totale di 514 - l’appello contro il degrado.

Anche se c’è chi preferisce mantenerlo, il degrado. A casa sua, per giunta. Il nome? Lo sappiamo. Solo un po’ di pazienza, cari lettori: diamogli ancora tempo di riflettere, chissà che non ci ripensi. Subito. Altrimenti lo pubblichiamo.

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