Così Padoa-Schioppa può anestetizzare i comunisti

Il problema pensioni dilania il governo. Padoa-Schioppa, finalmente, esce allo scoperto e indica i paletti entro i quali muoversi per non mandare all’aria tutti i conti previdenziali. Le reazione degli alleati di governo e dei sindacati è nettissima. Nel senso che non condividono quasi nulla del «Padoa-Schioppa pensiero». A questo punto e visto che la ricetta proposta dal ministero è più che condivisibile non rimane che una strada: quella di non sottostare al ricatto dell’ultrasinistra e dei sindacati procedendo senza tentennamenti.
Ad evitare poi i consueti tentativi di snaturare con leggi e leggine il contenuto di questi provvedimenti, dovrebbe essere lo stesso Padoa-Schioppa a chiarire che, in questo caso, sarebbe già pronta una sua lettera di dimissioni dal governo.

In questa maniera ad agitare lo spauracchio del rischio di una crisi di governo non sarebbe la solita ultrasinistra, ma un autorevole ministro in carica facendo così cadere, una volta per tutte, l’arma del ricatto che consente alla sinistra radicale di condizionare tutte le scelte del governo.

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