Cronache

Così Scarpino ha fermato due Tir sospetti

Così Scarpino ha fermato due Tir sospetti

(...) Alla fine li portano qui». Semmai però non hanno fatto i conti con l’edicolante di Scarpino e i suoi «ragazzi». Un team affiatato, composto anche da una pensionata di 81 anni. «Non c’è problema, fa i turni anche di notte - assicura Airoldi -. Cosa ci vuole? Anziché guardare la televisione ci si mette alla finestra e si guarda la strada, con il blocchetto in mano». Il blocchetto? Sì, quello con l’elenco delle targhe dei camion ammessi. Sono 319 in tutto quelli che possono passare, perché sono quelli che tutti i giorni, da sempre, fanno la spola con Scarpino. E quindi non sono quelli che potrebbero arrivare da Napoli.
Si sentono quando arrivano. E gli abitanti si affacciano. «Se poi me ne scappa uno, se non riesco a vedere una targa non c’è problema - rivela ancora la sentinella della discarica -. Chiamo il mio vicino che abita alla curva successiva e lo becca lui». E una volta presa la targa? La rumenta passa lo stesso? Basta provarci. Qualcuno lo ha fatto. L’8 e il 9 gennaio scorso per poco finisce male. Chi non ci crede può chiedere a qualche assessore comunale che ha fatto un salto sulla scrivania. Due camion «foresti» hanno provato a raggiungere Scarpino. Beccati con più spietatezza di una telecamera dell’Amt sulle strisce gialle. Il tam tam del comitato ha aumentato l’allarme: quelle targhe appartenevano a camion di una ditta di Avellino. «Sì, c’è stato un giro di telefonate in pochi minuti - conferma Airoldi -. Alla fine ci è stato spiegato che si trattava di una ditta, chiamata occasionalmente, per portare gli scarti del termovalorizzatore di Brescia, che qui arrivano regolarmente». Difficile, farla franca. Anche perché i trucchi quelli del comitato li conoscono bene. «Siamo in contatto con gli abitanti di via delle Gavette - conclude Felice -. Perché stiano attenti all’eventuale arrivo di camion alla Volpara. Se pensano di scaricarli lì e poi di metterli su camion dell’Amiu per portarli qui e passare inosservati si sbagliano di grosso».
Tutti all’erta, compresi gli attivisti de «La Destra», il movimento creato da Francesco Storace, che mette a disposizione i propri uomini per sit-in e catene umane. Non solo, invita tutti i cittadini liguri a segnalare immediatamente movimenti sospetti al numero 331.2912949. Anche di notte.

Perché «col favore delle tenebre è facile che si tentino certe operazioni».

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