Così si vive (e si scrive) da dissidente

Sono iniziati ieri e si chiuderanno domani, a Villa San Carlo Borromeo di Senago (Milano), gli incontri del «Festival della modernità» (organizzato dalla casa editrice Spirali in collaborazione con l’Università del Secondo Rinascimento) dedicato quest’anno al tema «La democrazia» e in particolare al ruolo degli intellettuali dissidenti rispetto ai governi autoritari e ai regimi sparsi ancora per il mondo. Fra gli scrittori, artisti e filosofi ospiti del Festival, oltre all’iraniano Nabavi e al russo Erofeev, lo scrittore cubano (da anni in esilio a Miami) Armando De Armas, il cinese Lu Decheng, rinchiuso per dieci anni in un «laogai», accusato di «distruzione controrivoluzionaria», e Hamid Sadr, membro attivo del movimento per la resistenza iraniana fondato da Schapur Bakhtiar (primo ministro del dopo-Khomeini).

Insieme a scrittori come Fernando Arrabal, Marina Nemat, Krzysztof Zanussi e Aleksander Kushner, esperti di economia e politica come Roberto Ruozi, Boris Nemtsov, Avraham Burg e Daniel Pipes, e giornalisti d’inchiesta come Rosa Malsagova, Saleem Shahzad e Zhou Qing, discuteranno sul difficile e spesso drammatico rapporto tra intellettuale e potere politico.

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