Così il vino spezzino più amato nel mondo ha conquistato i giovani

Seimila degustazioni solo nelle prime serate. Tre giorni di movida bynight e anche la prova dell'etilometro gettonatissima da chi voleva testare sul campo (e senza paura di vedersi ritirare l'amata patente) gli effetti dell'alcool sulle capacità psicofisiche. E sì nel centro storico della Spezia nella centralissima corso Cavour tra i 50 stand di Liguria da Bere 2011 (200 le aziende rappresentate) ce n'era anche uno della Polizia Stradale che per una volta ha messo nel cassetto il libretto dei verbali facendo soffiare nel boccaglio dell'etilotest senza emettere multe. Solo una prova. Studiata insieme ai giovani imprenditori della Confartigianato locale e peraltro apprezzata da tutti.
Insomma la rassegna promossa dalla Camera di Commercio della Spezia in collaborazione con la Regione Liguria e un pool di partner tra cui Provincia e Comune della Spezia, associazione Sommeliers e città del vino ha fatto centro. La sesta edizione ha trasformato per tre giorni la città levantina nella capitale del vino e segnala il ritorno dei giovani alla degustazione. Tra i più soddisfatti ovviamente i produttori dello Spezzino. Quelli che ogni giorno strappano centimetri di terra all'incuria trasformandoli in preziosi fazzoletti destinati alla vite dalla val di Magra alle Cinque Terre passando per la val di Vara. Da questo angolo di Liguria c'è chi manda il vino in Giappone come la Baia del sole di Giulio Federici (Ortonovo) o sui jet Alitalia come la ditta Bosoni (Castelnuovo) che rifornisce la classe Magnifica della compagni di Bandiera e serve a bordo il Nicolò Quinto, vino dedicato al papa sarzanese dei secoli scorsi.
Senza dimenticare il pregiatissimo Sciacchetrà vino dolce e costoso delle Cinque Terre che ha conquistato europei e americani nonostante il prezzo non proprio popolare. «È un orgoglio per la nostra realtà - dice Giulio Federici (Baia del Sole di Ortonovo) - avere un evento del genere anche perché le potenzialità dello Spezzino e della Liguria sono ancora da sfruttare a pieno. Il nostro Colli di Luni prende campo con nuovi vigneti. Tra Castelnuovo e Ortonovo spazio ce n'è ancora. Bisogna crederci». E da sottolineare il ritorno dei giovani.

«In controtendenza rispetto al passato - spiega - i giovani tornano ad apprezzare il vino soprattutto fruttato e da aperitivo». Le nuove norme stradali restrittive che effetto hanno avuto? «Un po' hanno influito in negativo soprattutto subito ma la sicurezza viene prima di tutto e noi promuoviamo il consumo consapevole».

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