Cosentino spacca in due il Fli: «Su di me si voti liberamente»

RomaLa maggioranza trema e i finiani si spaccano. Questa la chiave di lettura sul caso dell’ex sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino che rischia di essere il primo pericoloso episodio di una lunga serie. Oggi, alla Camera, arriva la richiesta di autorizzazione all’uso delle intercettazioni telefoniche che riguardano il coordinatore campano del Pdl, indagato dalla procura di Napoli. Il diretto interessato, che difficilmente in Aula pronuncerà il suo discorso, ostenta sicurezza: «I colleghi valutino liberamente, anche se quelle intercettazioni sono irrilevanti. Se la Camera autorizzerà il loro utilizzo, io dormo tranquillamente». In sostanza: sono innocente e, bobine o no, non avrei alcun problema. Il problema, però, è tutto politico visto che i finiani non sono affatto convinti di votare assieme a Lega e Pdl nel respingere la richiesta. Ma parlare genericamente di finiani è un azzardo. I futuristi infatti sono spaccati tra giustizialisti e garantisti. C’è chi, come Granata, è disposto a votare assieme all’opposizione per colpire l’odiato ex sottosegretario e chi, lealista, non se la sente di votare in dissenso alla maggioranza.
Il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ha provato a mettere in guardia i futuristi: «Da parte loro ci saremmo aspettati un’accoglienza più costruttiva... Il preannuncio di un prossimo voto favorevole all’autorizzazione all’uso delle intercettazioni riguardanti l’onorevole Cosentino mette in questione una posizione di principio da sempre tenuta dalla maggioranza uscita dalle elezioni del 2008 che va al di là del caso specifico e che perdipiù rovescerebbe anche la posizione assunta nel merito dalla maggioranza della giunta per le autorizzazioni». Giunta che nel dicembre del 2009 aveva già respinto la richiesta di arresto avanzata dalla procura e che, peraltro, aveva visto schierati per il no anche gli attuali supporter della Camera. Una chicca: il relatore della mozione con cui si chiederà di negare l’utilizzo delle intercettazioni è proprio il finiano moderato Antonino Lo Presti. Tuttavia la situazione è mutata e già nei giorni scorsi il suo collega Granata aveva detto di voler votare assieme all’opposizione, «coerentemente con la nostra battaglia». Sulla carta, quindi, la maggioranza rischia di non arrivare al fatidico numero di 316.
Tutto dipende dal Fli che tuttavia è lacerato: «Su Cosentino decideremo anche dopo aver sentito quello che Cosentino stesso dirà», ha preso tempo Benedetto Della Vedova. Stesso attendismo anche da parte del capogruppo Italo Bocchino: «Ascolteremo prima il suo preannunciato intervento e in base alle sue dichiarazioni decideremo e annunceremo all’aula la nostra posizione». Peccato che un minuto dopo Fabio Granata abbia dichiarato ai cronisti: «Futuro e libertà voterà a favore dell’autorizzazione a procedere riguardo al caso Cosentino. Ho parlato con Bocchino e la linea ufficiale di Fli è questa. Voteremo sì. Cosentino chiederà di autorizzare l’utilizzo delle intercettazioni, quindi noi siamo d’accordo». Non è dato sapere se l’accesissima discussione tra Granata e la finiana Flavia Perina, avvenuto nel cortile di Montecitorio, riguardasse l’ultima uscita del deputato nisseno ma, di fatto, Granata ha poi tirato il freno a mano: «Decideremo domani».
Decisamente irritato anche il capo dei futuristi alla Camera, Bocchino: «Il capogruppo sono io». E Silvano Moffa: «Granata ha parlato a titolo personale». Luca Bellotti, invece, si è già smarcato: «Io sono contro l’uso delle intercettazioni: sono e resto un garantista. Su questi temi bisogna avere una linea e seguirla». Finiani in ordine sparso e privi, anche, dell’appiglio del «sentiremo cosa ha da dire Cosentino», visto che lo stesso Cosentino probabilmente oggi resterà in silenzio. In serata pare che i fedelissimi di Fini abbiano valutato anche l’ipotesi di un «ni», ossia l’astensione. Scelta che ha i suoi rischi. Primo perché si andrebbe a una conta visibile: e se poi qualcuno si sfila e non si raggiunge quota 35? Secondo perché se la maggioranza raggiungesse la soglia del 316 il Pdl potrebbe cantare vittoria totale.
Ma la spaccatura futurista non sarà così evidente in Aula visto che sembra probabile la richiesta di un voto segreto. In questo caso, i finiani nemici di Cosentino potrebbero mascherarsi dietro l’anonimato mentre, proprio grazie al voto segreto, la maggioranza potrebbe invece contare sul «soccorso» da parte di molti esponenti dell’opposizione. Si mormora, infatti, che deputati del Pd e dell’Udc siano pronti a votare contro l’utilizzo delle intercettazioni, in dissenso con la linea ufficiale dei rispettivi partiti.
Il dissidente centrista Saverio Romano, comunque, ieri ha assicurato fedeltà al leader Casini: «Per quanto riguarda la vicenda Cosentino la nostra posizione è esattamente quella che esprimerà il gruppo».

Ma non è detto che nel segreto dell’urna qualcuno si sganci. Se passasse il sì, infatti, si creerebbe un pericoloso precedente e sarebbe poi difficile motivare un eventuale niet alle future e probabili richieste della magistratura.

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