«Questa di Marinella è la storia vera...». Non è linizio della struggente canzone di De andrè, ma quello di una bella ragazza genovese che un bel giorno, arrivò nel golfo di Marinella in Sardegna, si affacciò da una specie di «nurago» e vide un panorama stupendo, mare azzurro, scogli, mirti, ginestre. Una visione straordinaria. Ebbene, era il 1978 e proprio lì sorse uno dei «residence» più belli della Costa Smeralda. Oggi, a distanza di oltre ventanni, quella ragazza è tornata: si chiama Marinella, in suo onore, il residence venne chiamato appunto, in sardo, «Marineledda». Oggi è frequentato soprattutto da genovesi che lo hanno conquistato e gelosamente custodito da abusi edilizi. Fra due mesi, nel mezzo dellestate, verrà inaugurato proprio dove Marinella si affacciò verso il mare, un «Belvedere» di particolare suggestione. Rocce, un palco granitico, il tutto accarezzato da pini, mirti e sassi tipicamente sardi. La notizia ha fatto il giro della costa e ci sarà verso il ferragosto uninaugurazione a largo respiro. Lideatore e creatore del «belvedere» è Ennio Bonifazi, un manager dei condomini sardi, dallanimo gentile e amante vero della terra sarda. Lo ha pensato e insieme ad un artista di lusso, architetto e scultore, il mitico Osvaldo ha realizzato proprio una sirenetta che ripropone limmagine di Marinella, ventanni fa. La statuetta, fa bella mostra di sé proprio sullo scoglio più alto, dominando il belvedere che si tuffa sul mare e sulla baia che lAga Khan aveva cosiderato tanti anni fa, come la più bella per farvi nascere la Costa Smeralda (poi si rifugiò a Cala di Volpe). Il «Belvedere» di Marineledda è intitolato a «zio Aurelio», lantico custode del residence che arrivò su quella sponda trentanni prima. È mancato due anni fa ed ha lasciato leredità al nipote trentenne Aurelio, altro giovane innamorato di queste rocce e di questo «paradiso terrestre». I genovesi, già in queste vacanze di fine maggio, hanno fatto vivere il residence e aperto le belle case che si tuffano sulla baia, qualcuno è già andato a pesca di «ricciole» e di branzini, qualcuno ha messo già in mare il suo barcone, qualcuno ha già assaporato i «porceddi» arrostiti alla brace e sorseggiato il «Cannonau» dannata. La scultura di Marinella è diventata già culto per i turisti che si fermano al «Belvedere», scattano flash e tutti attendono gli inviti per linaugurazione. Ennio (con linseparabile, suggestiva Fiorella moglie adorata) è fremente e sta preparndo serate memorabili. A un tiro di schioppo cè addirittura la «Certosa» di Berlusconi, dove belle ragazze gustano il piacere dellospitalità del cavaliere, mentre a Porto Rotondo esplode il «Boat Show», centinaia di barche, stands, euforia sembra per il mondo nautico, come testimania il direttore Pileri, da ventanni «factotum» di questa bella iniziativa.
Insomma: anche grazie ai genovesi, la Costa Smeralda si è svegliata; non ci sono ancora i veri «vips», ma Lele Mora un po più distante (Porto Cervo) conferma la vendita della sua villa ad Enrico Preziosi, mentre il Conte Dona delle Rose inaugura la nuova strada di Porto Rotondo tutta in granito con immagini di antichi squali che ti guardano curiosi mentre li sfiori, passeggiando.
La rivalità con Porto Cervo continua. E proprio la bella e giovane Marinella sarà unoccasione in più per ridare prestigio a questo golfo unico al mondo.
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