Costanzo: «Come la Masina senza Fellini»

Milano «Per desiderio del legale rappresentate della famiglia non sono permesse visite alla defunta se non nel giorno previsto del servizio funebre». Un cartello affisso sulla porta chiusa della camera mortuaria dell’ospedale San Raffaele di Milano ha bloccato il via vai di visite per l’ultimo saluto a Sandra. Una morte all’insegna della riservatezza, anche se il mondo dello spettacolo piange la sua scomparsa con dichiarazioni d’affetto a valanga. «Sono profondamente addolorato - esordice Silvio Berlusconi - insieme a Raimondo fu tra i primi a impegnarsi nella nostra azienda assicurando un contributo di qualità artistica, ironia, libertà». «Ciao cara Sandra» titola il sito Qui Mediaset - per ricordare una delle figure più rappresentative della famiglia televisiva di Cologno Monzese. «Perdo un’amica - piange Fedele Confalonieri - un’artista che piaceva a tutti, brava a recitare cantare e ballare come le grandi star americane del teatro leggero». «Sandra ti voglio tanto bene; era una persona vera in tutti i sensi», dice con emozione Piersilvio Berlusconi. «Sandra non poteva più stare senza Raimondo - dice commosso Pippo Baudo - dal giorno del suo funerale non ha più vissuto». Triste e intenerito, è dello stesso parere anche Gerry Scotti che aggiunge: «il Calvario di questi cinque mesi è stato una coda che forse non si meritava». E Pietro Garinei: «senza Raimondo per lei la vita non meritava di essere vissuta. Siamo stati grandi amici e ci siamo divertiti; le piaceva ridere e giocare a poker». Con la sua bonomia, Sandra era in grado di mettere in riga anche un «mammasantissima» come Antonio Ricci che dice: «Sandra era amica, zia, complice. Se secondo lei a Striscia esageravamo mi telefonava per sgridarmi. Sono le uniche lavate di capo che ho accettato in vita mia». «Penso a lei e mi viene spontaneo il paragone con Giulietta Masina - suggerisce Maurizio Costanzo - anche lei morì cinque mesi dopo Federico Fellini». «Sandra era una icona della comicità italiana al femminile ed una persona di grande simpatia e umanità - è il ricordo di Gabriella Carlucci - il suo Sbirulino resterà nell’immaginario di generazioni di bambini». Chiambretti ieri sera ha aperto il suo show con un omaggio a Sandra ma dichiarando: «Non volevamo andare in onda ma la legge dello spettacolo è una legge che anche Sandra avrebbe rispettato». « Con il suo coraggio e le sue battaglie contro il tumore - dice il professor Umberto Veronesi - cha dato un segnale forte di speranza e un esempio di forza d’animo a tutti quelli che la amavano».

Il sindaco di Milano Letizia Moratti celebra la milanesità della Mondaini: «Amava la vita con contagioso entusiasmo. L’amore ha guidato la sua vita di donna, di artista, di milanese. Amore per Raimondo, per l’arte, per Milano che oggi accoglie la notizia della sua partenza con silenzio, dolore, memoria, gratitudine».

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