Cultura e Spettacoli

Costanzo: a Todi la prosa vive con giovani ottuagenari

RomaTeatro e tv. È tra questi due generi che da sempre si divide Maurizio Costanzo. Come direttore del Festival di Todi, che inaugura oggi la seconda edizione e come protagonista della televisione: è alla prese, tra l’altro, con la decisione di tornare in Rai, dopo quasi un trentennio a Mediaset. «A Todi mi dedico senza percepire una lira, ma con passione inesausta - spiega Costanzo -, in Rai sto meditando di tornare, sono ancora in fase di discussione, visto che il contratto con Mediaset si concluderà a dicembre».
A Todi ha avuto modo di realizzare il suo slogan di sempre: «Il teatro allunga la vita». «Infatti è soprattutto alla prosa, che a causa dei tagli attraversa momenti critici, che voglio dedicare questo festival, facendo di Todi una sorta di “cittadella di difesa”. E grazie alle performance di stelle straordinarie, cui il palcoscenico sembra donare eterna giovinezza: Giorgio Albertazzi, 85 anni, Franca Valeri, 89, Mario Scaccia 89. Il primo sarà autore e protagonista dell’inaugurale Signori, cinque minuti: ispirato al tradizionale annuncio fatto dai direttori di scena quando lo spettacolo sta per cominciare. Una serata-evento in cui il grande attore inizierà dialogando con me, proprio sull’attuale condizione del teatro, e proseguirà esibendosi assieme a due musicisti in prestigiosi brani tratti dalla prosa universale, da Shakespeare a Garcia Lorca». Mercoledì Franca Valeri offrirà un altro dei suoi pungenti ritratti femminili in Oddio mamma di Sam Borrick e Julie Stein dove, per la regia di Marco Mattolini, interpreterà l’autoritaria mamma-padrona del remissivo figlio Urbano Barberini. Il 12 settembre, quindi, quello che Costanzo ritiene il clou della manifestazione: Viva il teatro, «ovvero una maratona studiata per tenere alta la visibilità sulla prosa, e dedicata a Tullio Kezich, in cui un altro prestigioso ottuagenario, Mario Scaccia, e numerosi altri attori come Pamela Villoresi e Luigi De Filippo, racconteranno il loro rapporto col palcoscenico. Ricordi, emozioni, significati di un lavoro che è anche, e soprattutto, un atto di fede». Il cartellone offrirà infine numerosi altri spunti. Fra gli altri, Il poeta straniero, ovvero Straniero Ugo poeta, sul dimenticato autore futurista riscoperto proprio da Costanzo in tv, «e sulla cui vita oscura, così in contrasto coi grandi avvenimenti di quell’epoca, io ed Enrico Vaime abbiamo creato un testo, affidandolo a Roberto Herlitka e Nancy Brilli, per la regia di Daniele Falleri»; e Il mondo è donna, porco mondo, di e col comico Dario Cassini.
Riguardo i prossimi impegni televisivi, il giornalista si appresta a chiudere definitivamente il Costanzo Show: «Concluderò il contratto Mediaset con diciotto puntate celebrative, in onda dal 6 ottobre a dicembre, in cui con l’aiuto di famosi commentatori, come Alfonso Signorini, passerò in rassegna il meglio di 25 anni di show e dei trentamila ospiti che vi sono passati».

Questa sarà probabilmente la fine definitiva del celebre format, «anche perché non trasporterei mai altrove un titolo nato e divenuto famoso a Mediaset».

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