Costi troppo alti

(...) I giovani sono il sale della nostra futura Italia e delle nostre future città, ma sembra che i partiti siano restii ad andare a confrontarsi con loro? Una lezione di alta Educazione Civica, di partecipazione alle scelte che indirettamente ricadranno sul loro futuro, un serbatoio di voti e di possibili futuri politici manager industriali liberi professionisti ecc ecc, insomma, il futuro della nostra Nazione. Vi è una legge che lo vieta? Fare partecipi i giovani è un dovere naturale, accompagnarli nella loro crescita un dovere civico. A proposito di democrazia partecipata e di legge elettorale: dissento assolutamente sulla preferenza, poichè veicolo di arrivisti del momento che con l'arte regia nulla hanno da spartire. Fare politica è abnegazione, senso del dovere, crescita personale attraverso un percorso all'interno di una struttura. Non si è politici per grazia ricevuta o per possibilità economiche personali o indotte. Falso è, inoltre, il motivo della scelta personale del candidato, poichè in tutti i casi rimane veicolato dalle segreterie di partito (con la vecchia legge e le preferenze, moltissimi sconosciuti occupavano i collegi detti blindati). L'alternanza è vera democrazia, se i partiti sbagliano i loro candidati, alla prossima tornata elettorale dovrebbero perdere voti a vantaggio degli altri partiti.

Il decadimento della politica è dovuto anche al fatto che, l'improvvisazione regna sovrana, poichè si candidano tutti senza magari averne i requisiti. Inoltre il sistema delle preferenze aumenta a dismisura i costi elettorali. Se possibile forse, è meglio fare politica con e per i giovani.

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