Roma - È partito con la costituzione di nuove parti civili (sono complessivamente oltre mille e novecento) il processo per il crac della Cirio davanti alla prima sezione penale del tribunale di Roma, presieduto da Giuseppe Mezzofiore, nell’aula Occorsio di piazzale Clodio.
I reati contestati a vario titolo dai pm Tiziana Cugini, Rodolfo Sabelli e Gustavo De Marinis vanno dalla bancarotta fraudolenta (documentale, patrimoniale, per distrazione e preferenziale a seconda dei casi) al concorso nella truffa di un milione e 125mila euro in relazione all’emissione di nove titoli obbligazionari dal maggio 2000 al maggio 2002, dalle false comunicazioni sociali anche in danno dei soci o dei creditori alla falsità nelle relazioni e nelle comunicazioni delle società di revisione per episodi avvenuti tra il 1998 e il 2003.
Sul banco degli imputati 35 persone, più una società: Sergio Cragnotti, la moglie, Flora Pizzichemi, i figli Andrea, Massimo ed Elisabetta, il marito di quest’ultima Filippo Fucile, Cesare Geronzi, nella veste di presidente della banca di Roma, i funzionari Pietro Locati, Angelo Fanti, Michele Casella, Remo Martinelli, Antonio Nottola, Angelo Brizi, Alberto Giovannini, l’ex presidente della Banca Popolare di Lodi Giovanni Benevento, l’ex ad Gianpiero Fiorani, Sebastiano Baudo, in qualità di funzionario della Deloitte & Touche, ora Dianthus spa, (anch’essa sotto processo), i consiglieri dell’epoca del gruppo Cirio Emma Benedetti, Riccardo Bianchini Riccardi, Ernesto Chiacchierini, Tomaso Farini, Livio Ferruzzi, Alfredo Gaetani, Vittorio Romano, Paolo Micolini, Mauro Luis Pontes Pinto E Silva, Ettore Quadrani, Grazia Scartaccini, Ambrogio Sfondrini, Lucio Velo e i sindaci Francesco Scornajenchi, Gianluca Marini, Annunziato Scordo, Francesco Matrone e Francesco Sommaruga.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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