Per quasi tutto il periodo della crisi finanziaria il flusso netto di credito nellarea delleuro è rimasto di segno positivo. Però «nelle ultime settimane - rileva il presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet - sono emersi i primi segnali di calo dellofferta di credito». Il fenomeno, spiega il banchiere centrale francese, è dovuto principalmente alla domanda, ma anche a decisioni delle banche sul fronte dellofferta. «Se un tale comportamento dovesse diffondersi nel sistema bancario nel suo insieme - avverte Trichet - questo metterebbe in pericolo la stessa ragion dessere del sistema». Le banche hanno unimportante responsabilità: «Continuare a prestare danaro alleconomia».
Che il sistema finanziario dellarea euro sia sottoposto a «gravi costrizioni - commenta lo stesso presidente della Bce - non è una notizia». Ma è diventato sempre più chiaro il contagio fra difficoltà dei mercati ed economia reale, che si avvitano in una spirale negativa: il sistema finanziario, spiega Trichet, compromette leconomia, e allo stesso tempo la recessione aggrava le pressioni sulla finanza. Così le imprese stanno rinviando gli investimenti e riducono la domanda di credito; me per la prima volta lEurotower segnala tensioni anche dal lato dellofferta, con condizioni inasprite a causa del deleveraging (la riduzione del ricorso alla leva finanziaria). Se questi comportamenti si estendessero, avverte dunque Trichet, comprometterebbero la stessa ragione dessere del sistema bancario.
In questo quadro scuro, non manca qualche indicazione positiva: ad esempio, ricorda il presidente della Bce, in gennaio le emissioni di corporate bond hanno toccato livelli record. «Questo canale resta aperto, e sta funzionando». La Bce continua poi a fornire danaro in misura illimitata alle banche, in presenza di collaterali accettabili. E si prepara a ridurre, nella riunione del Consiglio del 5 marzo, ancora una volta i tassi dinteresse oggi al 2%. Si parla diffusamente di un taglio di mezzo punto percentuale.
La situazione sta rivelando sempre più le debolezze dei sistemi di controllo, e così la Bce concorda sulla necessità di disciplinare più rigidamente hedge fund, derivati, agenzie di rating e anche le retribuzioni degli executive bancari: «La crisi è una chiamata forte e chiara a una maggiore regolamentazione su tutte le istituzioni di rilevanza sistemica», dice Trichet.
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