Crescita, per l’economia cinese è sempre boom

Il prodotto interno aumentato dell’11,3% nel secondo trimestre. È il record dal 1995

da Milano

L’economia cinese corre più forte che mai. Nel secondo trimestre il prodotto interno lordo è cresciuto dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2005. Un’andatura superiore a quella, già rilevante, del primo trimestre (10,3%) e soprattutto superiore ai tassi considerati «desiderabili» dal governo di Pechino, secondo le dichiarazioni ufficiali appena sotto l’8%. Si sono dunque rivelati scarsi gli effetti delle misure adottate per «raffreddare» l’economia: la limitata rivalutazione dello yuan, cresciuto solo del 4% dal luglio dell’anno scorso, l’aumento dei tassi di interesse deciso in aprile, la fissazione di vincoli alla concessione di crediti in alcuni settori. La velocità dell’economia non è diminuita ma ha anzi toccato livelli che non si vedevano dall’inizio del 1995.
La crescita è trainata ancora dalle esportazioni, aumentate del 25%,2% nei primi sei mesi del 2005 (un incremento inferiore di sette punti al 2004) e dagli investimenti (più 29,8%). Proprio a questa cifra è legato uno dei potenziali pericoli dell’elevata velocità dell’economia cinese: che da un giorno all’altro si scopra che in certi settori (edilizia e impianti industriali, soprattutto) si è investito troppo, con l’inevitabile contorno di crisi e fallimenti. «Del pericolo si parla da tempo, ma la bicicletta cinese resta in equilibrio e procede senza scosse», tranquillizza Carlo Filippini, docente di Economia politica e direttore del Centro di ricerca sull’Asia orientale dell’Università Bocconi. «Non bisogna dimenticare che a Pechino c’è quello che le autorità chiamano socialismo di mercato. Il sistema politico resta centralizzato e possiede strumenti di controllo ignoti a un’economia occidentale», aggiunge Filippini. «Scomponendo le cifre relative agli investimenti si nota tra l’altro che a crescere di più sono i settori dove si erano verificate le “strozzature” più pericolose. Le ferrovie, per esempio, dove l’incremento di spesa è addirittura dell’80%». Sotto controllo tra l’altro resta l’inflazione, inchiodata a un trasacurabile 1,4%.


Se la crescita continuerà a questi livelli (ma gli analisti ipotizzano nuovi rialzi dei tassi e interventi sullo yuan) Pechino anticiperà il sorpasso sull’economia Usa. Nel 2005 il Pil cinese (a parità di potere d’acquisto) ha superato quello europeo (9.406 miliardi contro 9.040). Per il 2010 è fissata la parità con gli Usa.

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