Simone Mercurio
Non si può parlare di storia della musica dautore italiana degli ultimi trentanni senza imbattersi prima o poi nel grande Mauro Pagani. Violinista, arrangiatore, compositore e autore Pagani è uno dei pilastri, un po dietro le quinte e meno conosciuti dalle grandi masse, della musica italiana. Senza di lui, per esempio, probabilmente non ci sarebbe stato o non sarebbe stato lo stesso, lepico album «Creuza de mä», scritto a quattro mani con Fabrizio De Andrè nel 1984. Lo scorso anno, per festeggiare il ventesimo compleanno del memorabile disco, Mauro Pagani lo ha risuonato, riarrangiato, ricantato e ripubblicato, aggiungendo alcuni brani e chicche della stesura originale. Stasera Pagani torna a Roma e ripropone «Creuza de mä 2004» live presso la Sala Sinopoli del Nuovo Auditorium - Parco della Musica di Roma, dalle 21. Si potrebbe insinuare che la riproposizione di un disco storico in una versione diversa e in parte inedita è un buon modo per ovviare alla mancanza di ispirazione e, quindi, di canzoni nel cassetto. Affermarlo, però, per Mauro Pagani sarebbe quantomeno ingeneroso, vista la sequela di progetti con i quali linfaticabile artista bresciano è costantemente alle prese. Non ultimo un bel disco di poco precedente a questo: domani, datato 2003, e la produzione dei lavori di Massimo Ranieri sulla tradizione napoletana. E «Creuza de mä 2004» pur non riuscendo nellimpossibile impresa di eguagliare il suo predecessore, si difende bene, dimostrando alla prova dellascolto che una rilettura come questa ha ragione di esistere. Ventanni dopo il disco è ancora splendido, e Pagani vi dedica cure amorevoli e meticolose, rispettando la trama di fondo ma aggiungendo e spostando anche qualcosa, con risultati per lo più felici. Sidun risulta splendida con le voci nuove di un cantante israeliano e una cantante marocchina, Megu Megun vestita di colori e ritmiche di Bahia colora i suoni del molo di Genova, mentre Creuza de mä si allontana dalloriginale con passo più indeciso e trascinato. Daltronde era il brano più difficile, quello con cui De André marchiava subito loriginale con la sua splendida e unica voce. Luscita dellalbum è coincisa con la nascita di «Officine Meccaniche Music» piccola casa discografica che Pagani ha fondato per ritagliare spazi espressivi dove creatività e talento possano sopravvivere in questo momento di profonda crisi del mercato discografico. In oltre trentacinque anni di carriera Mauro Pagani ha co-fondato la Premiata Forneria Marconi portando in Italia il progressive rock, ha collaborato (oltre che in Creuza de mä) a tutte le produzioni più significative di De Andrè, e ha collaborato con un elenco pressoché infinito di artisti: Vasco Rossi, Eugenio Finardi, Claudio Rocchi, i Gang, Nada, Indaco, Timoria, Almamegretta, Bluevertigo, Massimo Bubola, Teresa De Sio, Cristina Donà, Elio e Le Storie Tese, Ligabue, Massimo Ranieri e Roberto Vecchioni.
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