da Milano
La partita per il controllo della Cassa di Risparmio di Firenze sembra ormai conclusa. Almeno per i prossimi tre anni manterrà la sua autonomia. E il SanPaolo di Torino resterà alla finestra. La soluzione favorevole allEnte cassa di risparmio di Firenze, azionista al 43%, è arrivata grazie allintervento di Sofibar. La finanziaria romagnola, presieduta da Antonio Patuelli, e partecipata oltre che dalla Cassa di risparmio di Ravenna e da altre banche locali anche dalle Generali, ha infatti l1% dellistituto fiorentino. E grazie a un patto di voto con le tre fondazioni azioniste di Cr Firenze (oltre allente fiorentino, ci sono le fondazioni di Pistoia e La Spezia) si arriverà alla maggioranza dei membri del prossimo consiglio di amministrazione che resterà in carica per tre anni. La lista delle tre Fondazioni (che per rispettare la legge Ciampi ha sindacato solo il 30% del capitale) alleate con Sofibar avrà 9 consiglieri eletti. Dei quali due saranno indicati proprio dalla finanziaria romagnola. I restanti cinque seggi saranno invece appannaggio di SanPaolo e Paribas (questultima terza importante azionista della banca fiorentina). Il patto di voto si scioglierà con lassemblea. Ma è evidente che con questa mossa le tre fondazioni azioniste della Cassa di risparmio fiorentina sono riuscite a mettere nellangolo le aspirazioni del SanPaolo. E la limitazione del voto al 30% nel sindacato costituito dalle tre Fondazioni dovrebbe riparare gli enti anche dalle possibili sterilizzazioni del voto previste dallemendamento Eufemi. Infatti le tre Fondazioni si limitano ad indicare 7 consiglieri su 14: e non hanno dunque formalmente la maggioranza. Che appunto arriva solo grazie al determinante intervento di quell1% ben valorizzato dala Sofibar.
Nel frattempo procede larbitrato su una quota del 10% della banca fiorentina, ancora in mano allEnte e che il SanPaolo rivendica. Questultimo infatti sostiene che quella quota gli spetta dagli accordi che prevedevano una «call» nel caso si rompesse il patto parasociale che legava Ente Firenze, SanPaolo e Paribas. Ma la rottura di questo patto, pensano in Fondazione, è stato cagionato dalla disdetta da parte di Paribas.
Comunque vada la complessa trattativa arbitrale, per i prossimi tre anni, il cda sarà in mano alle Fondazioni e a Sofibar.
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