Per colpa di «topi dappartamento» stakanovisti, lanno scorso Milano è balzata in testa alla graduatoria delle città italiane con maggior numero di reati sia in assoluto, sia in proporzione al numero di abitanti. Infatti a fronte di cali continui e costanti di tutti i reati, tra il 2009 e il 2010 i furti in casa hanno registrato unimpennata di oltre il 26 per cento. Una crescita iniziata ancora nel 2004 e che, eccetto un modesto decremento nel 2008, è proseguita regolare, anno dopo anno.
Milano dunque archivia il 2010 con 275.414 reati, pari a un incremento dello 0,2 per cento rispetto al 2009. Incremento del resto confermato a maggio 2011 quando, in occasione della festa della polizia, il questore Alessandro Marangoni presentò i dati del primo quadrimestre 2011 rispetto al periodo gennaio-aprile 2010. Nella stessa frazione dellanno, i crimini erano passati da 31.526 a 31.741, più 0,68 per cento, con i furti in casa però saliti dai 18.242 a 19.159, pari a un più 5 per cento. Numeri che, letti in proiezione, dovrebbero comunque portare il totale a fine anno attorno a 277mila. Dunque sempre ampiamente inferiore al record toccato nel 2007 con poco meno di 308mila denunce, ma pur sempre superiore ai 247mila toccati appena tre anni prima.
Con una cifra oscillante tra i 275 e i 280mila reati, Milano dovrebbe dunque restare nella media degli anni precedenti. Un numero comunque elevatissimo, che posiziona la città al primo posto assoluto per crimini denunciati. Solo altre tre città italiane vanno «in sesta cifra», vale a dire Roma, 238mila, Torino, 151mila, e Napoli, 126mila. Milano è prima anche nella graduatoria dei reati: 6.948 ogni 100mila abitanti, davanti a Rimini, Torino, Bologna e Genova, tutte oltre quota 6mila. Ma attenzione giova ripetere che si tratta di «crimini denunciati» non effettivamente consumati. Non si spiegherebbe altrimenti come mai centri come Napoli e Palermo, note non certo come oasi della pace, della tranquillità e della sicurezza, si fermino appena sopra quota 4mila reati ogni 100mila abitanti.
Scomponendo i dati si scopre che tutto sommato un po tutte le voci sono in diminuzione: furti di auto, truffe e frodi informatiche, borseggi, scippi e rapine registrano cali che vanno dal cinque allundici per cento. Solo i furti in appartamento sembrano inarrestabili, toccando nel 2010 la quota record di 19.271, pari a un vistoso 26,6 per cento in più rispetto lanno prima, quando si erano fermati a 15.222. Una tendenza però costante negli ultimi tempi. Nel 2004 infatti erano stati 7.454, saliti progressivamente nei tre anni seguenti a 9.047, 12.636, 15.006. Poi un calo nel 2008, 14.
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