Crisi dei mercati, Soros: il peggio deve arrivare

Il "guru" della finanza lancia l'allarme: il quadro internazionale è peggiore di quanto non dica il Fondo monetario. Rischi dai "credit default swaps" e dahli "hedge funds"

Crisi dei mercati, Soros: il peggio deve arrivare

Shanghai - La crisi della finanza è addirittura peggiore di quanto ammettano le maggiori istituzioni internazionali, ed è destinata ad aggravarsi ulteriormente. Lo ha affermato oggi il "guru" dei mercati George Soros, nel corso di un incontro con i giornalisti a Shanghai. Soros mette in guardia dalla «spada di Damocle» costituita dal gigantesco mercato dei credit default swaps, privo di regolamentazione. E nonostante il quadro allarmante appena dipinto dal Fondo Monetario Internazionale - che nei suoi ultimi studi stima una possibilità su quattro di una recessione globale e perdite potenziali per quasi 1.000 miliardi di dollari - secondo il finanziere «la situazione è più grave di quanto ammettano o riconoscano le autorità». «Per questo - ha proseguito - penso che sia destinata ad aggravarsi, prima che si assista ad un miglioramento».

Le perdite finora riferite da banche e istituzioni finanziarie riflettono unicamente i problemi legati ai titoli più direttamente coinvolti dalla crisi innescata dai mutui subprime. «Non riflettono in alcun modo un possibile calo del valore dei prestiti detenuti dalle banche - ha proseguito Soros -. Non abbiamo ancora visto il pieno contraccolpo di una possibile recessione».

Soros - uno dei più famosi finanzieri del mondo, di origini ungheresi ma che ha fatto fortuna negli Usa, dove giunse 26enne per scappare alle persecuzioni naziste contro gli ebrei - sta girando nei maggiori poli finanziari del pianeta per promuovere il suo nuovo libro, intitolato Il nuovo paradigma dei mercati finanziari: la crisi del credito e il suo significato. Secondo il finanziere un altro fattore "distruttivo" riguarda gli hedge funds, fondi con una forte propensione speculativa e che tendono ad avvalersi degli strumenti più moderni, sofisticati e spesso rischiosi, e che ora stanno cercando di ridurre drasticamente i loro indebitamenti e di smobilitare il ricorso alla leva finanziaria. «Sono tutti impegnati in questo penoso processo di distruzione di ricchezza».

Ma secondo Soros una delle peggiori trappole è quella del mercato delle assicurazioni conto le insolvenze di obbligazioni societarie: i credit default swaps, appunto, una «spada di Damocle» che vale 45.000 miliardi di dollari. «È un mercato cinque volte più grande di quello dei titoli di stato americani. È quasi uguale all’intero valore della ricchezza detenuta dalle famiglie Usa».

Ed è un mercato non regolamentato, afferma il finanziere. «Puoi assumere posizioni di investimento enormi avendo capitalizzazioni molto basse, e puoi assumere rischi e farti pagare per assumere rischi senza essere sottoposto a regolamentazione».

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