da Milano
Colpa delleuro. E colpa della concorrenza asiatica. La maggioranza degli italiani la pensa come il presidente del Consiglio Berlusconi. La causa della stagnazione economica, rilevata qualche giorno fa dallIstat, va ricercata in fattori internazionali più che interni. Ce lo dice un sondaggio effettuato dallIpsos e commissionato dallApcom. A pronunciarsi, mille italiani. La domanda: «Le statistiche dicono che il nostro Pil, cioè la produzione di beni e servizi italiani, sta calando da due trimestri consecutivi. A suo parere le cause di questa crisi sono soprattutto... a) interne, cioè legate alla debolezza della nostra economia e delle scelte politiche fatte o b) internazionali, cioè legate alla forte sopravvalutazione delleuro e alla forza di economie emergenti, come quella cinese?». Il 51 per cento degli italiani ha risposto b).
La gente è consapevole: i consumi interni stagnano; la nuova moneta ci ha danneggiato; le esportazioni faticano per la concorrenza estera, leuro-forte, le contraffazioni. La crescita del Pil Usa è doppia rispetto a quella della Ue. Quella del Sud est asiatico addirittura quadrupla. Siamo inondati di prodotti a basso costo. Il problema è che la paga media cinese è di 80 euro al mese e quella occidentale 20 volte di più. Inoltre, noi siamo «forti» nei settori manifatturieri e quindi più esposti alla competizione cinese. E infatti addirittura tre italiani su quattro (76%) considerano un rischio per noi e le nostre aziende che sui mercati nazionali siano sempre più diffusi prodotti a basso costo. Solamente uno su cinque (20%) pensa invece al risparmio personale che può trarre da questa situazione.
Che fare dunque? La maggioranza degli italiani pensa che questo problema sia superabile. I pessimisti sono il 12 per cento.
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