Questa è la cronaca di una finta crisi di governo, con tanto di arrabbiature e riappacificazioni, nella migliore tradizione del Teatro dellArte o, se si preferisce, della sceneggiata napoletana. Da una parte cè una sindaco, Marta Vincenzi, presa a sberle da parte della sua stessa maggioranza. Dallaltra partiti che vogliono emergere a tutti i costi e non esitano ad usare larma del ricatto politico, facendo andare sotto la maggioranza, per strappare qualche poltrona in più. Salvo poi, alla resa dei conti, tornare sui propri passi e confermare appoggio a sindaco e giunta. «Ma ora questi smandrappati la devono smetterla di rompere. Pretendo chiarezza. Devono dirmi se contano più i partiti o il sindaco». Supermarta ieri mattina aveva un diavolo per capello (permanentato). Dopo le ultime bizze di una maggioranza che appare sotto ricatto dei dipietristi che vogliono contare di più allinterno dellesecutivo, ha preso la palla al balzo per togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Oddio, più che sassolini sembravano veri macigni. «Ma vi pare logico - ha attaccato - che io venga attaccata sempre da destra e da sinistra». Da sinistra? «Eh sì - ha spiegato la sindaco - perché in una città da anni governata dalla sinistra ecco che io, che sono sempre stata contro gli ordini di scuderia, divento scomoda e oggetto di rappresaglie di chi, in modo trasversale, vuole che la città non cambi». «Il problema - ha aggiunto - è che lo sconquasso della scena politica nazionale ha riflessi su Genova, una delle poche città dove il Pd si conferma saldamente primo partito. Gli scossoni sono alimentati da chi vuole assaltare il fortino. Genova è diventato il villaggio di Asterix». Ce nè stato, comè ovvio, anche per il centrodestra: «Non è mai stati propositivo. Hanno sempre detto no. Sono oggetto di attacchi da bassa macelleria, anche personali. Una vergogna». E a chi gli ha fatto notare come, ancora una volta, le sue parole ricordino quelle di Berlusconi, ha risposto: «Ma io non sono come lui. Governo Genova che è stata sempre in mano alla sinistra». Poi, però, nella verifica di ieri pomeriggio, durata tre ore, ha posto qualcosa molto simile al voto di fiducia del Governo di Roma. La risposta è stata unanime. Farello (Pd) ha confermato fiducia a sindaco e esecutivo, lo stesso ha fatto De Logu (Rifondazione) che anche se non ha consiglieri ha chiesto spazio. Perfino Anzalone (Idv) si è detto a fianco di Supermarta spiegando che i voti contrari dei dipietristi andavano intesi come un segnale per avere più coinvolgimento in Regione e Provincia. Mah.
La sindaco alla fine si è dichiarata soddisfatta. Però ha fatto cancellare una seduta consigliare sulla gronda già prevista per la prossima settimana, forse per timore che la giunta si ritrovi nuovamente «sotto». Della serie fidarsi e bene, ma non fidarsi è meglio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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