Bruxelles - La commissione europea ha dato oggi il via libera alle sue proposte per affrontare la crisi economica conseguente a quella finanziaria. Si tratta di un pacchetto da 200 miliardi di euro. "È una risposta senza precedenti a una crisi senza precedenti", ha detto il presidente della commissione Ue Josè Manuel Barroso. E il collega agli Affari economici e monetari, Joachim Almunia, avverte: "Il patto di stabilità e di crescita continua ad esistere e non viene messo tra parentesi".
Il piano di Bruxelles La Commissione europea ha approvato un pacchetto di misure di incentivo all’economia da 200 miliardi di euro, riferisce una fonte dell’Unione europea. Il piano prevede misure temporanee e mirate di stimolo per un totale pari a 1,5 punti del prodotto interno lordo dell’Unione a Ventisette. Il grosso degli interventi sarà responsabilità dei singoli paesi che dovranno adottare misure per 170 miliardi circa o l’1,2% del Pil europeo. Sul bilancio dell’Unione europea e della European Investment Bank ricadranno misure per circa 30 miliardi di euro. In particolare il piano richiede almeno 5 miliardi di euro di finanziamenti a favore del settore europeo dell’auto e fino a 6,3 miliardi di euro di pagamenti accelerati dai fondi strutturali. Il piano verrà sottoposto in dicembre al vaglio di un vertice europeo.
La spinta di Barroso La risposta europea alla crisi economica se sarà ben applicata potrà essere una opportunità per l’economia del XXI secolo, nel quadro di uno sviluppo sostenibile. Barroso spiega che il Vecchio Continente si trova "in una crisi senza precedenti, e daremo una risposta senza precedenti, di ampio respiro, ambiziosa, che non obbliga gli Stati a intervenire con progetti identici, ma che dovranno essere caratterizzati dalla concertazione". La risposta europea, ha continuato il presidente della Commissione, "utilizza uno stimolo di bilancio e di investimento in alcuni settori con compatibilità per gli investimenti a breve tempo e risposte a lungo termine, nel quadro della Strategia di Lisbona e del patto di stabilità". "Se daremo una risposta rapida, questa crisi può diventare una opportunità per l’economia del XXI secolo a basso consumo di carbonio ed efficacia energetica - ha continuato - il nostro piano di rilancio è la migliore modalità di risposta ai cittadini e per lo sviluppo sostenibile". Il piano sarà da 200 miliardi, pari all’1,5 per cento del pil europeo. Il grosso, ha spiegato Barroso, partirà all’inizio del 2009, mentre altri aspetti saranno sviluppati nel 2010. Gli Stati forniranno 170 miliardi, l’1,2 per cento del Pil, mentre dalla Unione europea verrano 30 miliardi, lo 0,3 per cento del Pil, 14,4 dei quali dal bilancio Ue e 15,6 dalla Banca europea degli investimenti, che stanzierà un importo simile anche nel 2010. "Il nostro programma - ha, quindi, concluso Barroso - prevede lo stimolo alla domanda e la creazione di posti di lavoro in futuro".
Il pugno duro di Almunia Il patto di stabilità e di crescita "non è tra parentesi" ma verrà applicato con più flessibilità. È quanto ha messo in chiaro il commissario europeo per gli Affari economici, Joaquin Almunia, spiegando che "il patto esiste e non è tra parentesi". Poi ha fatto sapere: "Avvieremo procedure per deficit eccessivo, laddove i deficit non sono né vicini al 3% né temporanei. Ossia se dureranno per più di un anno". Secondo il commissario europeo, infatti, i rischi al ribasso enumerati dai tecnici di Bruxelles nelle previsioni economiche di inizio novembre "si sono materializzati".
Bce verso nuovi tagli Non è escluso un taglio dei tassi di interesse nella zona euro la prossima settimana. Lo ha ribadito il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, nel corso di una conferenza stampa. "Avremo molte nuove informazioni la prossima settimana - ha spiegato Trichet - e non escludiamo un nuovo taglio dei tassi se i rischi al rialzo per i prezzi si riducono". A chi gli chiedeva se i dati relativi al quarto trimestre saranno peggiori di quelli del precedente, che avevano già confermato che l’economia di Eurolandia è in recessione, Trichet ha risposto: "Vedremo le nostre proiezioni, vedremo quando avremo le cifre".
Precedentemente il numero uno dell’Eurotower aveva già sottolineato che l’impatto della crisi da metà settembre sull’economia reale "è sempre più significativo e stanno comparendo gradualmente cifre negative per la crescita nel 2009".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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