Crisi, la Merkel frena: «Il piano non basta i problemi rimangono»

Crisi, la Merkel frena: «Il piano non basta i problemi rimangono»

Fiato sospeso in Borsa, per la riapertura dei mercati. Dopo il nuovo venerdì nero (le Borse europee hanno bruciato quasi 170 miliardi), gli investitori sperano in un rimbalzo, ma in pochi credono in un’altra seduta euforica, con rialzi a due cifre, come quella vista sette giorni fa. Ma rivelatasi, alla fine, un fuoco di paglia. I timori sulla tenuta dell’area euro si riflettono sull’economia reale perché i tagli e le politiche di rigore preannunciate nei Paesi dell’Europa meridionale, Italia compresa, per mettere ordine nei conti pubblici avranno come conseguenza ineluttabile una contrazione dei consumi.
Il bilancio dei listini europei in questi primi mesi del 2010 è in rosso, con poche eccezioni: in questi quattro mesi e mezzo Atene ha lasciato sul tappeto un quarto del suo valore (-24,49%) e Madrid poco meno (-21,28%). Pesante Lisbona (-17,15%). A Milano il Ftse Mib storico segna una perdita del 10,72% e Parigi non fa meglio (-9,55%). Nella tempesta hanno tenuto le piazze di Londra (-2,77%), Amsterdam (-2,41%) e Zurigo (-1,79%). Solo Stoccolma (+3,71%) e Dublino (+3,59%) nel Continente sono positive: quest’ultima, visto che l’Irlanda è la «I» dei Pigs, è un mistero. Sullo scenario economico domina comunque l’incertezza. Ieri la cancelliera tedesca Angela Merkel ha detto che l’Eurozona ha solo «guadagnato tempo» con gli aiuti alla Grecia e il maxi-piano da 750 miliardi per evitare il contagio. I problemi, ha avvertito, restano da affrontare e regolare. «Quello che è successo in Grecia - ha ammonito - è inammissibile», ovvero aver truccato i conti per anni, ma è anche vero - ha sottolineato - che la speculazione contro l’euro è stata possibile solo grazie all’enorme disparità tra la solidità economica e il livello di indebitamento degli Stati della zona euro».
Si è detto certo, invece, che l’Europa saprà contenere la crisi il segretario Usa al Tesoro, Timothy Geithner. In un’intervista a Bloomberg Tv ha definito «molto forte» il piano salva-euro. «Sono in grado - ha detto, riferendosi ai vertici dell’Unione europea - di far funzionare quel piano e sono certo che s’impegneranno a farlo. Sono molto fiducioso nella loro capacità di farlo bene. A quel punto abbiamo buone possibilità di vedere l’economia mondiale riprendere a mostrare segni molto promettenti di crescita». Positivo anche il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss Kahnn, secondo il quale il premier Giorgio Papandreou «ce la farà» a stabilizzare e risanare le finanze della Grecia grazie al piano di austerità, ma meglio sarebbe stato se l’Europa avesse agito con più rapidità. «Sono convinto - ha detto - che se il problema fosse stato regolato in febbraio, sarebbe stato meno costoso».
Oggi, i ministri delle Finanze della zona euro (l’Eurogruppo) si ritrovano a Bruxelles per cercare un rimedio al progressivo indebolimento della moneta unica, malgrado il piano di sostegno annunciato una settimana fa. L’Eurogruppo, che si riunisce alle 17, cerca una risposta ai problemi di questi giorni: deve fare i conti con la forte tensione sui mercati e con l’indebolimento della valuta unica, giunta ai minimi degli ultimi 18 mesi sotto quota 1,24 sul dollaro.


Il tema è come evitare che i mercati, prima in tensione sui deficit pubblici, ora riflettano drammaticamente gli effetti negativi che le misure decise potrebbero avere su crescita e consumi (in Spagna, secondo i sondaggi, sono a picco i consensi al governo dopo il piano di austerità). Domani, poi, si riuniranno i ministri delle Finanze Ue.

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