Crisi mutui, Merrill Lynch finisce in rosso

da Milano

È un conto salato quello che Merrill Lynch dovrà pagare a causa della crisi che ha investito il settore dei mutui subprime, propagatasi poi al comparto del credito. Il terzo trimestre 2007 verrà infatti ricordato dal colosso finanziario Usa come il periodo in cui le prospettive di redditività sono andate in fumo, fino a costringere il gruppo a una dolorosa revisione dei conti che ha portato a iscrivere in bilancio una perdita fino a mezzo dollaro per azione dopo aver effettuato svalutazioni per 5 miliardi di dollari. I risultati di bilancio per i tre mesi terminati il 30 settembre saranno pubblicati il prossimo 24 ottobre. Gli analisti si attendevano utili per 1,24 dollari per azione.
Già la scorsa settimana alcune stime di Goldman Sachs indicavano come possibili svalutazioni per circa 4 miliardi di dollari, ma nubi minacciose sopra Merrill Lynch si erano già addensate con il licenziamento di due suoi top manager del settore del reddito fisso. Erano sei anni che Merrill Lynch non finiva in rosso, provocato tra luglio e settembre dalla perdita di valore delle operazioni collegate ai mutui subprime, erogati a clienti con basso merito creditizio. La stessa banca ha spiegato che la svalutazione è giustificata da un andamento senza precedenti dei differenziali creditizi oltre che dai problemi di liquidità legati a questa tipologia di strumenti.
Se il quarto trimestre dovrebbe far registrare un miglioramento rispetto al periodo appena terminato, Merrill Lynch nondimeno rimane cauta sull’outlook di più lungo periodo anche perché il mercato delle cartolarizzazioni rimane difficile dopo la crisi di agosto. «Sebbene le condizioni dei mercati fossero alquanto difficili e la turbativa dell’attività senza precedenti - ha detto l’amministratore delegato Stan O’Neal - siamo nondimeno delusi dalle performance delle nostre divisioni attive nelle cartolarizzazioni di mutui. Possiamo fare meglio nel gestire questo tipo di rischio, così come abbiamo fatto per altre classi di asset, incluse le attività di trading, di investimento e di compravendita di valute». Gli analisti sono del resto convinti che in futuro le perdite aumenteranno, vista la forte esposizione di Merrill Lynch nei mutui e nel prodotti collaterali.
Il profit warning di Merrill Lynch viene dopo che nei giorni scorsi anche Citigroup, un altro dei colossi mondiali dei servizi finanziari, aveva comunicato di dover svalutare alcuni asset per via della crisi legata al credito subprime; l’utile in questo caso dovrebbe calare fino al 60% nel trimestre. Ma non tutte le big del settore finanziario sono state costrette ad alzare bandiera bianca.

Pur avendo accusato perdite per almeno 1,5 miliardi nel settore leverage, Goldman Sachs ha visto i profitti salire del 79%, mentre gli utili di Lehman Brothers sono scesi del 3,2%, ma comunque a un ritmo inferiore alle previsioni.

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