Economia

Crisi, Ocse: risanamento senza colpire crescita

Approvata la dichiarazione sui Global standard, il nuovo set di principi sulla governance della finanza che dovrebbe prevenire l’insorgere di nuove crisi finanziarie. Adesione allargata: "Porteremo avanti i piani in modo da non mettere in pericolo la crescita". Tremonti soddisfatto: "Marx sarebbe sorpreso per il lavoro fatto" 

Crisi, Ocse: risanamento senza colpire crescita

Parigi - La riunione ministeriale Ocse ha approvato sotto la presidenza italiana la dichiarazione sui Global standard, il nuovo set di principi sulla governance della finanza che dovrebbe prevenire l’insorgere di nuove crisi finanziarie. Fortemente voluta dall’Italia, che presiede la riunione Ocse con il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, la dichiarazione ha ricevuto l’assenso di Paesi aderenti e nazioni ospiti come Russia e Brasile. "Ieri Netanyahu ha citato Karl Marx, questa mattina lo abbiamo fatto anche noi - ha commentato Tremonti - vedendo che le organizzazioni sindacali e le imprese convergono su uno stesso testo, credo che anche lui sarebbe sorpreso dal risultato raggiunto".

Firmato i "legal standard" Nuovo passo in avanti per i "legal standard", le regole di etica e diritto alle quali dovrà ispirarsi il mondo dell’economia e della finanza. A Parigi 36 Paesi hanno approvato una dichiarazione con dieci principi sulla necessità di correttezza, integrità e trasparenza al centro di questa sessione ministeriale dell’Ocse. Per la prima volta, l’Ocse, l’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo che si occupa di economia, ha messo al centro dei lavori le questioni del diritto e dell’etica. Questi temi entreranno anche nella discussione del G20 prima in Corea e poi in Canada. I ministri hanno concordato sulla necessitàdi elaborare regole e principi comuni per rendere i mercati più solidi e più equi. Hanno fissato di concerto una serie di standard e processi comuni che riguardano la gestione delle aziende, dei mercati e della governance che dovrà essere ispirata ai principi di correttezza, integrità e trasparenza.

Adesione estesa I governi Ocse si impegnano a mettere a punto piani di risanamento fiscale credibili e trasparenti in risposta alla crisi finanziaria, ma in modo da minimizzare i danni per la crescita economica. Il consolidamento fiscale è vitale per stabilizzare il debito e deve essere definito tenendo conto dei contesti nazionali, dice il comunicato, che subito aggiunge: "Porteremo avanti i piani in modo da non mettere in pericolo la crescita". C’è stata un’adesione allargata: hanno infatti firmato la dichiarazione i 31 Paesi membri più i tre nuovi entranti (Estonia, Slovenia e Israele) e due Paesi ospiti (Brasile e Russia). Ai lavori hanno collaborato anche i rappresentanti dei soggetti economici, le organizzazioni internazionali degli imprenditori (Biac) e quella dei sindacati (Tuac).

Tremonti: "Troppe regole? Un costo" "Troppe regole sono un costo, alcune sono un investimento", ha spiegato il ministro Tremonti commentando l’approvazione all’Ocse del "decalogo" di principi per regolare la governance, i mercati e le aziende. "Un po' di regole di questo tipo sono un investimento - insiste Tremonti nella conferenza stampa al termine della riunione ministeriale presieduta dall’Italia - Non è appensantire, ma investire su un pilastro del sistema".

Secondo il titolare del dicastero di via XX Settembre, le regole approvate a Parigi - al termine di un percorso iniziato due anni fa e avviato proprio dal nostro Paese - rappresentano "un catalogo all’altezza della globalizzazione, un sistema di principi etici e morali in un mondo realmente cambiato".

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