Buenos Aires - Con la vittoria al primo turno dell’affascinante cinquantaquattrenne Cristina Elizabeth Fernandez de Kirchner in Argentina inizia una nuova fase dinastica. La "Hillary latina", come l’ha definita "Time", succede alla Casa Rosada al marito Nestor che dopo un solo mandato e forte della riscossa economica argentina le ha ceduto il posto (ma potrebbe tornare in sella, con un altro mandato alla fine del 2011); e così corona una carriera politica oramai ventennale. Cristina, senatrice e avvocato (altra caratteristica in comune con l’ex first lady Usa), è il primo presidente donna eletto in Argentina (Isabelita, terza moglie di Juan Peron, infatti succedette automaticamente al marito nel 1974 perché vicepresidente; e quando, solo due anni più tardi, fu destituita da un golpe aprì la strada alla lunga dittatura militare finita solo nel 1983).
Boom economico I media argentini si aspettano che Cristina prosegua la politica progressista del marito di rilancio dell’economia che, abbandonando le ricette del Fondo Monetario Internazionale, è riuscita, anche grazie all’aumento del costo delle materie prime, a risollevare il Paese dalla tragica bancarotta del 2001 (evento che ebbe un grande impatto anche in Italia). Kirchner, grazie al suo ministro dell’Economia Roberto Lavagna, poi liquidato e sceso in corsa contro la Fernandez, è riuscito a risollevare un Paese stremato e sfiduciato e a creare tre milioni e mezzo di posti di lavoro. La nota negativa è l’inflazione: l’aumento dei prezzi che il governo stima al 7% sarebbe invece intorno al 20.
Sfuggita alla dittatura Riservata come il marito, imprigionata durante la dittatura militare Cristina non ha concesso interviste né tanto meno ha accettato confronti pubblici. Candidata per il Fronte Nazionale per la Vittoria (Frente para la Victoria, ala sinistra del movimento peronista), è sposata dal 9 marzo 1975 con il presidente uscente, suo ex compagno di studi e e che ha affiancato passo passo nell’ascesa politica. Poco dopo le nozze, per sfuggire alla repressione della dittatura (1976-1983), entrambi si trasferiscono in Patagonia, a Rio Gallego (2.500 chilometri da Buenos Aires) dove si dedicano alla professione forense. Hanno due figli: Maximo e Florencia.
Carriera politica E proprio nella provincia di Santa Cruz comincia la sua ascesa politica. Nel 1989 è eletta deputata provinciale, viene confermata nel 1993. Nel 1995 accede al Senato nazionale in rappresentanza di Santa Cruz. Nel 1997 è deputata nazionale mentre, nel 2001, torna in Senato per la stessa provincia. Nelle elezioni legislative del 23 ottobre 2005 è eletta senatrice per la provincia di Buenos Aires, guidando il Frente para la Victoria, una costola del Partito Giustizialista.
Nuova Evita Vistosa, attenta all’aspetto fisico fin quasi all’ossessione (Elisa Carriò, la sfidante sconfitta, la chiama ’regina del botox’), Cristina è descritta con un carattere forte, forse anche arrogante. "Non sono così terribile come sembro: sono una brava donna e ho un buon carattere. Energica e tenace, sì. Chiedo molto agli altri, ma faccio lo stesso con me" ha raccontato di sé la neo-presidente nella sua biografia, "Reina Cristina". L’autrice del libro, la giornalista Olga Wornat, ha descritto la "primera dama" come una "donna indomabile, intelligente, ironica, trasgressiva e ambiziosa come nessun altra dopo Eva Peron". L’allusione alla terza moglie del tre volte presidente argentino Juan Domingo Peron non è casuale: di Evita, la Fernandez ha ereditato non solo la bandiera di "regina degli umili" e le sue doti retoriche, ma anche la passione per la moda e le acconciature.
Ma lei rifugge dai paragoni: "Con Hillary abbiamo caratteristiche in comune: siamo state entrambe senatrici, avvocatesse e mogli di presidenti, ma non molto altro. Non voglio che mi avvicinino né a Hillary né a Evita, né a nessun altro. La cosa migliore è che assomigli a me stessa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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