La critica Chiarato: «Le attuali tonalità non rendono giustizia alla città del design»

Colori tranviari e voci della città. Alessandro Chiarato, architetto, direttore della scuola di design allo Ied, non ha dubbi: «Gli attuali colori non rendono giustizia alla Milano della moda e del design. Inoltre, il crema si addice molto ai vecchi tram, però non vedo bene lo stesso colore sulle linee slanciate e moderne dei Sirio». Chiarato parla a ragion veduta: con i suoi studenti, da due anni sta lavorando insieme alla francese Alstom, costruttrice del Tgv, a un progetto di pensilina "intelligente" che consentirebbe, tra altre cose, di fare il biglietto con addebito via Sms, ricevendo sul proprio display informazioni su viabilità e itinerari turistici.
Non meno acuto l'architetto Empio Malara, decano dei progettisti in città, autore dei parcheggi di interscambio lungo le tangenziali: «Personalmente ero molto affezionato al verde, quel verde Old England che avevano i mezzi fino agli Anni Sessanta. Anche se, colori a parte, i tram di Milano soffrono soprattutto la mancanza di sedi protette».
James Clough, designer londinese, vive a Milano dal 1972. «Negli ultimi 30 anni Atm ha cambiato tre o quattro colori.

Troppe variazioni ansiogene, che fanno pensare a tre o quattro diverse società di trasporto in competizione tra loro. Il giallo-crema mi piace, perché fa pensare a un recupero delle radici di cui tutti, oggi, sentono l'urgenza».

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