Croce Ambrosiana, il presidente in manette

FALSA SOLIDARIETÀ Una truffa da centinaia di migliaia di euro. Falsi volontari e contributi intascati invece di essere investiti. L’indagine punta su altre società di ambulanze

Croce Ambrosiana, il presidente in manette

Dopo i sigilli alla Croce Azzurra, la chiusura della Croce San Francesco e della Croce San Carlo, ora tocca alle ambulanze della Croce Ambrosiana Milano. Ancora una storia di rimborsi gonfiati, di registri truccati e di contabilità sospetta alla faccia dei malati e degli ospedali.
Il presidente dell’associazione, Alfredo Balestrini, è stato arrestato con l’accusa di truffa aggravata, peculato e falso. La Guardia di finanza ha sequestrato beni mobili e immobili di sua proprietà e dell’ente per un valore di 270mila euro. L’arresto è stato eseguito dal nucleo di polizia tributaria della Fiamme gialle per ordine del gip Marchiondelli. Inquietante il quadro emerso dall’inchiesta, coordinata dai pubblici ministeri Maria Letizia Mannella e Luca Poniz. La gestione dei bilanci dell’associazione non faceva infatti pensare a un ente non profit dedito al trasporto dei malati ma a tutt’altro. I sussidi ricevuti dalle amministrazioni pubbliche (decine di migliaia di euro) venivano in gran parte intascati e fatti sparire anziché essere investiti in nuovi servizi. E di veri volontari alla Croce ambrosiana ne risultavano ben pochi.
Lo scorso dicembre la onlus (che si occupa di trasporti in ambulanza di malati non urgenti e che gestisce le emergenze per l’ospedale Niguarda) aveva già ricevuto un’ispezione da parte dell’Asl con tanto di multa, come già riferito dal nostro giornale nel corso dell’inchiesta sulle emergenze fantasma e sugli illeciti delle croci private. Erano stati chiesti chiarimenti su alcuni aspetti amministrativi e sulla contabilità. Evidentemente l’avviso non è bastato come deterrente e ieri è scattato il blitz della Guardia di finanza. Sono ancora in corso le verifiche sull’organizzazione sospetta di corsi e sui bilanci degli anni precedenti al 2011. «Risultano - spiega Giorgio Ciconali, direttore del servizio Igiene pubblica Asl - forme fittizie di volontariato e pagamenti illeciti ai volontari». Dallo scorso dicembre è stato cambiato il sistema degli accreditamenti delle croci private e i controlli sono molto più rigidi. «Con la nuova normativa - aggiunge Ciconali - è più facile la collaborazione tra Asl, Guardia di finanza, Nas e polizia locale e siamo in grado di garantire maggior trasparenza». Da qui i controlli a tappeto e la condanna dei falsi volontari. «Con il nuovo metodo - conferma Alberto Zoli, direttore generale dell’Areu, azienda di emergenza urgenza - la situazione è davvero migliorata e i controlli sono molto più puntuali». Sotto torchio anche la croce Amica One, che in parte è riuscita a risanare la situazione finanziaria.

E il precedente più clamoroso: l’arresto nel 2010 di Massimo Zuccotti, presidente della Croce San Carlo. Tra i vari capi d’imputazione, il responsabile della onlus aveva anche falsificato le bolle relative al trasporto dei pazienti per gonfiare i rimborsi regionali. Sei mesi fa ha patteggiato tre anni di reclusione.

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