«Ora voglio farci mettere l'insegna de il Giornale». Lorenzo Carlevarino, savonese d'origine ma ormai genovese a tutti gli effetti, guarda soddisfatto la nuova edicola di via Burlando, un fondo di palazzo caldo e confortevole, che da alcuni mesi ha mandato in pensione il chiosco lì di fronte, la vecchia edicola 104, e ha regalato un inverno meno rigido al gestore, Ioannis Facos. Grazie a lui, il signor Lorenzo. Ma l'edicola non è certo tutto. Carlevarino, lettore affezionato di queste pagine, è un uomo di quelli che ormai si contano sulle dita di una mano: generoso, altruista e forte, che dal dolore immenso della perdita dell'unica figlia ha cercato di costruire qualcosa di concreto per gli altri. Ce ne fossero.
Il fiore all'occhiello, se così possiamo definirlo, è il Centro di Solidarietà Sociale della pubblica Assistenza Croce Blu Castelletto, sorto alcuni mesi fa in una struttura del Comune in un'area che idealmente chiude la vallata tra via Napoli e via Bari, e che oggi, grazie anche ad un congruo finanziamento di Lorenzo e Tina Carlevarino, può offrire ai residenti un valido punto di aggregazione sociale: dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 23, attività motoria per la terza età, ginnastica artistica, yoga, basket, pallavolo, arti marziali, corsi di formazione al primo soccorso, protezione civile, momenti di gioco ed eventi culturali.
«Dal loro dolore nasce una luce di speranza per il bene comune». Così recita la dedica a Patrizia Carlevarino all'ingresso del centro, che ora può usufruire di palestra, uffici e aula polifunzionale. Senza contare le due ambulanze che, nel ricordo di Patrizia, compiono ogni giorno la loro missione indispensabile.
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