Croce rossa Milan A Cesena fuori anche Nesta e Mexes

MilanelloQuanto è costato quel formidabile 4 a 0 sull’Arsenal? Troppo per i gusti e le esigenze di un Milan partito per Cesena a 7 giorni dalla sfida decisiva con la Juve. Il primo ad arrendersi è stato Clarence Seedorf (1 mese prima di rientrare), poi a partita finita è toccato a Mexes (ginocchio gonfio), ieri hanno marcato visita Pato (affaticamento muscolare alla gamba opposta a quella ferita dall’ultimo insulto) e Boateng (ricaduta e sottoposto ad accertamenti complessi, forse salta anche Juve e Palermo), oltre a Nesta, spaventato dal sintentico. «Per Boateng sapevamo di rischiare, abbiamo affrettato i tempi del recupero» è la confessione candida di Allegri che ha riconosciuto il nuovo tormento di casa Milan. Spaventato dalle troppe assenze ha dato un colpo di acceleratore ai recuperi ritrovandosi, a una settimana dalla sfida con la Juve, nella scomoda condizione di dover fare i conti con segnali allarmanti provenienti dagli stessi eroi di mercoledì scorso. Così il Milan è destinato a restare prigioniero del magnifico 4 a 0 e a pagare dazio nel viaggio in Romagna dove tra l’altro, ecco un altro tabù, il successo è in ritardo da 22 anni.
La conseguenza la seguente: per rimpolpare il drappello dei difensori, il tecnico è stato costretto a richiamare, in anticipo sui tempi programmati, Yepes (reduce dall’intervento alla caviglia): dovrà fare da scorta a Bonera, incaricato di sostituire i due monumenti, Mexes e Nesta. A centrocampo poi è indispensabile procedere al debutto di Muntari appena arrivato dalla coppa d’Africa e da Appiano Gentile al fianco di Ambrosini, Emanuelson e Nocerino per non parlare dell’attacco dove bisognerà utilizzare i 4 superstiti (Maxi Lopez e Robinho prima, El Shaarawy e Inzaghi poi) tra campo e panchina con un giusto dosaggio. «La partita che anticipa lo scontro diretto con la Juve non va sbagliata» il predicozzo di Allegri che ha spazzato via ogni traccia di pericoloso entusiasmo seguito alla prova di Champions.

«Dobbiamo essere ancora più arrabbiati, ci vuole grande cattiveria per guadagnare i tre punti» è il passaggio successivo di Allegri tenero con Berlusconi («da un anno e mezzo mi confronto con lui, mi trovo molto bene, lo ringrazio per la rosa che mi ha messo a disposizione»), algido invece nei confronti di Conte e dei suoi lamenti («mi piace ascoltare, c’è sempre da imparare, non credo nel condizionamento degli arbitri, io penso a concentrarmi visto che ho già perso due volte contro la Juve»), protettivo nei confronti di Robinho e Emanuelson che considera le sue scommesse vinte.

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