Croce al timone della vela mondiale

Croce al timone della vela mondiale

Un italiano al comando. Carlo Croce, genovese, presidente della Federazione Italiana Vela dal 2008, guiderà l'International Sailing Federation per il quadriennio 2013-2016. L'elezione di Croce è avvenuta nel corso dell'assemblea generale dell'Isaf, svoltasi a Dun Laoghaire (Irlanda). Nella stessa occasione l'assemblea ha deciso il reintegro del windsurf (la classe Rs:X) come disciplina olimpica per Rio 2016 al posto del kitesurf, ribaltando la decisione di Stresa del maggio scorso.
Carlo Croce, che è anche presidente dello Yacht Club Italiano di Genova, emula in questo modo, in tutto e per tutto, papà Beppe che negli anni 60-70 fu presidente dello Yacht Club Italiano, della Fiv e dell'Iyru (l'attuale Isaf).
«L'universalità del movimento - dice il neo presidente - è uno dei punti centrali del mio programma: i miei primi obiettivi sono rendere la vela uno sport ancora più diffuso in tutto il mondo e aiutare le nazioni emergenti. Per sviluppare lo sport della vela a livello globale, abbiamo bisogno di contare su molte risorse e attiveremo un piano di marketing affinché i nostri eventi diventino sia un'importante occasione di investimento sia il mezzo per una crescita della vela e delle classi olimpiche. Altro argomento che sta molto a cuore al Cio è l'equilibrio che la vela ha raggiunto: mantenere pari opportunità a donne e uomini, nella pianificazione delle classi olimpiche». Di sicuro Croce avrà l'arduo compito di sciogliere i nodi legati da sempre alla vela olimpica. E la sua elezione al vertice della Federazione mondiale arriva in un momento cruciale anche per la vela italiana: tra due mesi, infatti, dovranno essere eletti i nuovi organi della Fiv. Si aprono, quindi, nuovi scenari, senza escludere colpi di scena.
Tuttavia Carlo Croce ha detto chiaramente che intende restare anche alla guida della Federazione Italiana (sembra, tra l'altro, che non ci siano candidature alternative), carica compatibile con quella mondiale. Ma avrà certamente bisogno del supporto di un Consiglio «importante» considerati i numerosi impegni internazionali.
Presenti 106 nazioni con 114 votanti, la votazione si è svolta sotto la presidenza di Costantino di Grecia in qualità di Chairman dell'Election Committee. Sono entrati nel Member National Authorities Isaf anche Vietnam e Kosovo.
Intanto c'è da registrare una coda polemica, come accennato prima, su kitesurf-windsurf per Rio 2016. La disputa, molto contrastata, si è chiusa una volta per tutte: il windsurf torna a essere definitivamente una disciplina olimpica, mentre per rivedere il kite alle Olimpiadi si dovrà aspettare ancora.


Alessandra Sensini, campionessa indiscussa della classe RX:S-windsurf, spera in una nuova votazione: «Non è il momento di festeggiare, la battaglia tra il kit e il windsurf non è una battaglia che abbiamo voluto né dall'una né dall'altra parte. Il kite ha fatto veramente grandi passi avanti e insieme dobbiamo essere presenti alle Olimpiadi del 2020».

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