Crociere con il giallo a bordo In 4 anni 30 morti misteriose

I dati dell’industria navale registrano una serie di "strane sparizioni". Nessun caso è stato risolto

Crociere con il giallo a bordo In 4 anni 30 morti misteriose

Londra - Quando la Queen Elizabeth 2 è approdata a Southampton, lo scorso due gennaio, nel registro degli imbarcati mancava un passeggero. Una donna tedesca di 62 anni scomparsa in circostanze misteriose. Svanita nel nulla. I suoi bagagli in cabina, non un messaggio di addio né un indizio. Le indagini della polizia di Hampshire finora non hanno portato a risultati concreti. La donna, identificata come Sabine L., sarebbe scomparsa al largo di Madeira (Portogallo) durante una crociera nel Mediterraneo. L'ennesimo caso di sparizione (o morte misteriosa) in alto mare. Secondo i dati dell'industria navale sarebbero più di 30 le persone dileguatesi nel corso degli ultimi quattro anni in tutti i mari del mondo. Un dato inquietante, che non tiene conto dei suicidi né degli incidenti mortali provocati da eccessi alcolici o improvvide prove di coraggio. Lo scorso anno una ricerca statunitense ha rilevato che di almeno 24 passeggeri, spariti tra il 2003 e il marzo 2006, non si è saputo più nulla. Impossibile ritrovarli, vivi o morti. Una statistica emersa dopo che il Congresso si era trovato costretto ad esaminare un'istanza davvero insolita: la pericolosità delle crociere. Christopher Shays, repubblicano e vice-presidente della commissione incaricata, ha messo in guardia sul numero crescente di «incomprensibili sparizioni, crimini irrisolti, atti delinquenziali in mare aperto». Una sorta di impunità dal sapore salmastro. «Sembra che andare in crociera sia diventato il modo migliore per commettere il crimine perfetto«, la sentenza di Shays.
Da allora sono scomparsi almeno altri 10 passeggeri, e due membri dell'equipaggio di bordo. Compresa una donna statunitense, Elizabeth Galeano, il cui corpo è stato ritrovato lo scorso agosto al largo dell'isola di Ponza. L'autopsia in seguito ha constatato che si è trattato di annegamento. Come sia finita in acqua Elizabeth resta un mistero. L’Fbi sta ancora indagando. D'altronde la storia recente delle crociere internazionali sembra costellata di episodi sinistri rimasti insoluti. Per gli inquirenti è estremamente complicato ricostruire un omicidio in assenza del cadavere. E le possibilità di rintracciare prove negli abissi dell'oceano pari a zero. Il servizio di sicurezza a bordo, inoltre, non sempre si dimostra all'altezza quando si tratta di circoscrivere il luogo del crimine, interrogare i sospetti, raccogliere le deposizioni dei testimoni. Negli ultimi anni due casi - uno negli Stati Uniti, il secondo in Australia - hanno scosso l'opinione pubblica. George Smith era sposato da meno di 10 giorni quando è precipitato in mare dalla Brilliance of the Seas. Un salto nel vuoto conclusosi con la sua sparizione, inghiottito dagli abissi atlantici. Un incidente incomprensibile. Al pari della morte di Dianne Brimble, 42 anni madre di tre figli, il cui corpo denudato è stato rinvenuto sulla Pacific Sky della P&O Australia. Diversamente dalle altre vittime Dianne non è scomparsa. Ma per la sua morte, avvenuta nel settembre 2002, non ha pagato ancora nessuno. Gli esami tossicologici hanno rilevato che l'australiana era stata drogata prima di essere violentata. Una fine tragica che ha minato la tradizionale immagine da cartolina delle crociere, dalla cena al tavolo del capitano all'obbligo dello smoking bianco. Ma non solo gli omicidi, e le sparizioni misteriose, affliggono le crociere. Secondo le statistiche del Congresso statunitense tra i passeggeri delle 15 principali compagnie di navigazione, che rappresentano circa l'85% delle vacanze sul mare, sarebbero state sporte quasi 180 denunce per violenze sessuali tra il 2003 e il 2005. Per arginare l'emergenza, assicurando maggiore sicurezza ai propri passeggeri, da tempo le aziende hanno impresso una drastica virata ai controlli. All'imbarco rigide ispezioni, cani anti-droga e metal detector.

In Australia la P&O ha annunciato l'installazione di nuove telecamere, limitando l'orario degli alcolici. Misure necessarie per ripristinare la fiducia con la clientela, che comunque non sembra disposta a rinunciare al romanticismo della crociera.

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