da Venezia
Al giro di boa della 62ª Mostra, il presidente della Biennale, Davide Croff, sembra soddisfatto: «Alle 8 di mattina apro i giornali e vedo che si parla di cinema. Il tutto in un contesto reso più complicato dalle misure di sicurezza. È una soddisfazione. Lanno scorso, di questi tempi, scrivevate solo di code, ritardi e intoppi. Naturalmente c'è sempre da migliorare». In che direzione? «Sarò monomaniaco, ma questa del festival è unarea che non sè mai aggiornata. Perciò serve il nuovo Palazzo del cinema. Che significa non solo una sala da 2.400 posti, ma servizi collegati». I giornalisti chiedono al presidente, orfano delle meravigliose scarpe bicolori che tanto piacquero a Natalia Aspesi, quale sia il suo film preferito, finora. Risposta: «Good Night and Good Luck di Clooney. Ci informano che tassisti e ristoratori si dicono soddisfatti (sfido, con quei prezzi, ndr)». Poco dopo arriva Müller, eletto «uomo più elegante della Mostra» da La nuova Venezia, per ricordarci le modifiche, in fatto di premi, apportate al regolamento, al fine di evitare troppi riconoscimenti a uno stesso titolo. Quindi, Leone doro per il miglior film, Leone dargento per la migliore regia, Leone speciale della giuria, coppe Volpi e premi Mastroianni per attori protagonisti e non, più varie Oselle tecniche. Oggi la giuria presieduta da Ferretti si riunisce per la seconda volta. Le indiscrezioni parlano di rapporti piuttosto vivaci allinterno del consesso. Il direttore non smentisce.
Croff e Müller: siamo soddisfatti, ma sempre pronti a migliorare
Il presidente assicura: «Lanno scorso cerano molti più ritardi e intoppi. Vincerà un italiano? Nessun problema se non succede»
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