BiellaTragedia sfiorata ieri nel liceo «Quintino Sella» di Biella: una massa di quasi 10 chili, tra intonaco e laterizi, è piombata sugli studenti che stavano seguendo la lezione di Diritto e quattro di loro sono rimasti feriti in maniera leggera. Attimi di panico per i ragazzi, tutti quindicenni, escoriazioni alle mani e alle braccia per i tre di loro che dopo essere stati visitati al pronto soccorso dell'ospedale «Degli Infermi» nel primo pomeriggio hanno potuto tornare a casa.
La più grave sembrava Martina Beccati, colpita dai calcinacci sul collo e sulla schiena. Lhanno dimessa con un collarino ortopedico. «Ho sentito un rumore e ho visto il soffitto cadermi addosso - ha detto -, i pezzi di intonaco mi hanno colpito alla schiena e ho cercato di ripararmi come potevo. Sono stata molto fortunata ma sono ancora sconvolta», spiega. La fortuna di Martina e dei suoi compagni si misura in centimetri, quelli che ci sono tra il punto in cui il soffitto è caduto e le loro sedie: uno spazio minimo che è stata la loro salvezza.
Sopra i banchi dei quattro compagni della II C c'è un buco a forma di quadrato che sembra disegnato tanto è netto nei suoi contorni. Torna l'incubo della mancanza di sicurezza nelle scuole e dopo lo scampato pericolo è inevitabile chiedersi il perché, considerando che in una classifica nazionale Biella è al quarto posto per la sicurezza degli edifici scolastici. Diversamente da quanto è accaduto a Rivoli (Torino), dove il tetto del liceo Darwin il 22 novembre scorso crollò uccidendo Vito Scafidi, diciassette anni, a Biella stavolta sembra che nessuno voglia puntare il dito su mancati controlli o manutenzione insufficiente: le classi erano state ispezionate appena 15 giorni fa, mentre gli ultimi lavori di manutenzione risalgono al settembre scorso.
«Nell'aula non sono state rilevate infiltrazioni o crepe che potessero far presagire quanto è accaduto - spiega il direttore antincendio dei vigili del fuoco, Andrea Bozzo -. L'edificio risale al '38 ma dal punto di vista strutturale è in ottime condizioni». Parole confermate da Franco Rigola, dirigente scolastico del liceo da trent'anni: «Solo due settimane fa abbiamo ricevuto l'ennesima certificazione sulla sicurezza dell'intero istituto. È stata una fatalità, non una mancanza di sicurezza». Una fatalità che poteva costare cara.
In attesa delle perizie e di verificare se controlli e manutenzione da parte dell'ente provinciale siano stati sufficienti e approfonditi, si cerca di dare una spiegazione a questa tragedia sfiorata. La classe dove è avvenuto il crollo si trova al primo piano e da qualche giorno sono iniziati i lavori per installare sul tetto dei pannelli fotovoltaici.
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