Alberto Toscano
da Parigi
I socialisti francesi cominciano a perdere fiducia in Ségolène Royal quale candidata del loro partito all'Eliseo in occasione delle elezioni presidenziali che si svolgeranno il prossimo 22 aprile (primo turno) e il 6 maggio (scontro tra i due migliori classificati). Un'indagine realizzata nei giorni 25 e 26 ottobre fornisce la percezione che l'opinione pubblica ha avuto del dibattito televisivo di martedì scorso tra i protagonisti delle «primarie» in casa socialista: Dominique Strauss-Kahn per l'ala riformista-europeista, Laurent Fabius per la coalizione tra le sinistre interne e Ségolène Royal (che è tra l'altro la compagna di vita del segretario generale del partito, François Hollande) in veste di star del socialismo transalpino. Il 34% degli ascoltatori ha visto in Ségolène Royal l'esponente «più convincente» tra quelli che hanno partecipato allo scontro, messo in onda in diretta da vari canali televisivi diffusi dal cavo e dal satellite. Il 17% pensa che il vincitore sia stato Strauss-Kahn e il 7% premia Laurent Fabius.
Per quanto Ségolène Royal sia sempre al primo posto, queste cifre danno ormai l'impressione di un risultato piuttosto incerto, anche perché il 42% di coloro che hanno assistito al dibattito ammettono d'essere incerti nel trovare un vincitore. Ségolène Royal ha insomma perso un po' del proprio smalto. Ha anche perso un po' della sua calma dopo che l'altra sera un altro suo dibattito - svoltosi a Parigi di fronte a migliaia di iscritti al partito - è finito a suon di fischi della platea verso di lei e anche verso Laurent Fabius. Ségolène Royal è stata contestata soprattutto a proposito di una sua recentissima proposta, di cui moltissimi consiglieri comunali e regionali socialisti non vogliono nemmeno sentir parlare: quella di istituire «giurie popolari», composte da «cittadini estratti a sorte» allo scopo di valutare cammin facendo il lavoro delle pubbliche amministrazioni.
«I fischi di giovedì sera sono stati un atto inaccettabile e io sono molto arrabbiato. Nel nostro partito si sta facendo largo uno spirito di odio», dice il deputato europeo ed ex portavoce del partito Vincent Peillon, grande sostenitore di Ségolène Royal. «Mi pare che alcuni seguaci di Ségolène Royal stiano esagerando la portata dei fischi di giovedì sera a Parigi, forse con l'intenzione di trasformare la loro leader in una vittima», ribatte il deputato Jean-Christophe Cambadelis, luogotenente di Dominique Strauss-Kahn. «Ma che cosa si aspettavano? Non sapevano che l'atmosfera è calda quando i militanti discutono apertamente tra loro», afferma maliziosamente l'ex ministra Marie-Noëlle Lienmann, che sostiene Laurent Fabius.
Dal punto di vista di Ségolène Royal la vera mazzata è venuta dal verdetto di un altro sondaggio: per quanto sia sempre lei la socialista più amata dai francesi, la sua popolarità sta letteralmente precipitando. Se l'emorragia di consensi non verrà arginata in tempi brevi, c'è per lei il rischio che - in occasione delle votazioni in programma nei giorni 16 (primo turno) e 23 novembre (ballottaggio) tra i membri del Partito socialista - il vincitore sia Strauss-Kahn. Il 57% dei «simpatizzanti socialisti» interrogati da un istituto specializzato in sondaggi afferma che Ségolène Royal è la migliore candidata del partito all'Eliseo, ma una settimana fa questa cifra era del 72%. Insomma, Ségolène Royal ha perso ben 15 punti in termini di popolarità nel giro d'una sola settimana. Alle sue spalle c'è Strauss-Kahn con 23 punti (cinque in più rispetto alla precedente rilevazione). Buon ultimo si classifica Fabius col 10% (anche lui cinque punti in più). Gli incerti aumentano, a dimostrazione del clima d'incertezza che sta maturando in seno al Partito socialista in vista della scelta del candidato presidenziale.
In questo contesto molte voci chiedono l'intervento «pacificatore» di François Hollande, che si trova però in grave imbarazzo a casa dei propri rapporti personali con Ségolène Royal, con cui vive da anni e da cui ha avuto quattro figli, anche se il loro rapporto coniugale non è mai stato regolarizzato in un matrimonio.
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