Piazza Affari non digerisce il forte sconto previsto dagli aumenti di capitale che Fonsai e la controllata Milano Assicurazioni lanceranno da lunedì per raccogliere gli 800 milioni necessari a completare, con laiuto di Unicredit, il salvataggio di «casa Ligresti». Fonsai è caduta del 9,89% a 4 euro (-10,11% il minimo), dopo una breve sospensione al ribasso; completamente fuori controllo Milano, che ha bruciato oltre un quarto della capitalizzazione (-28,13% a 0,55 euro) ed è stata incapace di fare prezzo per buona parte della seduta.
Molto è dovuto alla generale debolezza del mercato e allaggressività dei fondi speculativi, pronti a mordere con gli arbitraggi. Gli analisti sono però indispettiti dal marcato effetto diluitivo (si stima un contraccolpo del 65-70% sugli utili 2011-12) delle due ricapitalizzazioni che prevedono un prezzo di 1,5 euro per Fonsai (1 euro le risparmio) e di 0,2574 euro per Milano. Il nodo, secondo alcune Sim, è lo sconto «abnorme» sul «Terp» incluso nelloperazione (rispettivamente pari al 39,6% e 37,3%). Il tutto a vantaggio «delle banche del consorzio che tentano di evitare linoptato». Senza contare che casa Ligresti è da tempo sotto pressione (negli ultimi tre mesi Fonsai ha ceduto il 30%) e che i diritti, per cui si prevede un prezzo intorno ai 2 euro, molto difficilmente manterranno un trend in crescita. Dalle banche del consorzio emerge però la convinzione di aver trovato il giusto «calibro» per rendere possibile una ricapitalizzazione così gravosa in termini relativi per un gruppo come Fonsai che non è in salute e continua a mostrare una volatilità maggiore a quella già elevatissima del mercato. In sostanza, spiega un banchiere, per puntellare casa Ligresti era inevitabile fissare delle «condizioni molto severe, non lontane da quelle previste per le ricapitalizzazioni delle banche greche». Da qui il forte lavoro di rilancio che attende il neo direttore generale di Fonsai, Piergiorgio Peluso, sia per riordinare larea finanza sia per migliorare il rapporto con gli investitori istituzionali. Grazie al salvataggio organizzato da Unicredit, la famiglia Ligresti manterrà il controllo della filiera portandosi al 35,5% di Fonsai: ieri la holding Premafin ha guadagnato l1,57%. Piazza Cordusio, che ha pagato 11 euro i diritti di opzione ceduti dai Ligresti, avrà invece il 6,6% cui sommare il possibile inoptato. In cambio dello sforzo, ogni azione costerà a Unicredit circa 7 euro, il gruppo di Federico Ghizzoni avrà un forte peso nella governance.
Crollo di Fonsai e Milano in Borsa Spaventa il riassetto «alla greca»
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