Cronaca giudiziaria

A 13 anni in tribunale con la figlia e il fidanzato: "Nessuna violenza"

La ragazzina ha scoperto di essere incinta alle medie. Il fidanzato, 19 anni, è accusato di violenza sessuale perché, all'epoca dei fatti, la giovane aveva meno di 14 anni. "Nessuna violenza, ci amiamo", si difendono

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Si sono presentati in tribunale mano nella mano e con la figlioletta di un anno al seguito. Fini qui, nulla di strano. Se non fosse che quando la piccina è stata concepita, nel 2021, lei aveva 13 anni e il fidanzato 19. E ora il ragazzo, come prevede la legge, è accusato di violenza sessuale su una minore di 14 anni: rischia una pena da 6 a 12 anni di reclusione. La giovane coppia, però, respinge le accuse sostenendo che il rapporto fu consensuale.

I fatti

Era l'estate del 2021. I due giovani - lei 13 e lui 19 anni - trascorsero le vacanze in compagnia delle rispettive famiglie, conoscenti di vecchia data. La ragazzina, che al tempo frequentava ancora le scuole medie, poi scoprì di essere incinta. Una notizia che, riporta il Corriere.it, per le due famiglie non rappresentò un problema. Peraltro, i giovanissimi sono anche cognati visto che il fratello dell'uno ha sposato la sorella dell'altra. Una grande famiglia, insomma. Fatto sta che, anche in assenza di querela, in caso di rapporto sessuale tra un maggiorenne e una minore di 14 anni, si procede d'ufficio. Sicché, dopo la segnalazione ai servizi sociali, furono avviate le indagini e ora il ragazzo è imputato in un procedimento penale per violenza sessuale.

La difesa: "Nessuna violenza, ci amiamo"

All'udienza preliminare, che si è celebrata giovedì mattina a Mantova, oltre alla coppia di genitori in erba c'era anche la mamma della ragazzina. La donna, nonna della bimba, è tra gli imputati perché, vista la giovane età della figlia all'epoca del fatto, avrebbe dovuto impedire la relazione. Si sono presentati in aula tutti insieme, a voler ribadire e testimoniare la solidità della loro unione. Ma per la legge il dato anagrafico è imprescindibile dall'eventuale consenso e, quando il giudice si emetterà la sentenza, non potrà fare a meno di tenerne conto. "Il rigore della norma va inserito all’interno di una vicenda in cui la violenza viene sconfessata dall’atteggiamento dei due giovani, che sono ancora insieme, che sono ancora più uniti dopo la nascita della bimba e che in Tribunale si sono presentati mano nella mano, lanciando un chiaro segnale", ha spiegato al Corriere l'avvocato Giovanni Gasparini, difensore del ragazzo (ad oggi 21enne). "Se il fatto - ha concluso il legale - fosse avvenuto solo 8 mesi dopo, la ragazza avrebbe avuto 14 anni e sarebbe stato lecito".

Quando è reato il sesso con un minore di 14 anni

L'articolo 609-quater del codice penale stabilisce che si tratta di violenza sessuale anche in mancanza di costrizione perché, se il minore è troppo giovane, il suo consenso non può essere ritenuto valido. Nella fattispecie, la legge muove dall'assunto che gli atti sessuali tra un adulto e un minore di 14 anni ledano l'integrità fisica e morale di quest'ultimo. In buona sostanza, si tratta di stupro anche nell'ipotesi di un rapporto consensuale.

La pena prevista in questi casi oscilla tra i 6 e i 12 anni di reclusione.

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