I professionisti dello studio legale presso cui lavorava sono ancora sotto choc dopo quanto emerso circa la figura di Camilla Marianera, la giovane praticante avvocato accusata di corruzione per aver venduto informazioni per 300 euro a ultras e pusher. Raggiunta dal Corriere della Sera, la dottoressa Marina Condoleo, avvocato presso lo studio legale di via Arezzo, dove Marianera aveva concluso il suo praticantato, ancora non riesce a credere alle notizie diffuse in questi giorni.
"Innamorata della professione"
"Una persona innamorata della professione e precisa fino all'ossessione. Il tipo che se c'erano da fare le 23 per scrivere un atto, le faceva senza protestare", questa la descrizione della giovane fornita dall'avvocato Condoleo al Corriere.
Mercoledì 15 febbraio la 29enne Camilla Marianera è stata accusata, insieme al fidanzato Jacopo De Vivo (figlio di "Peppone", esponente ultrà della Curva Sud romanista), di corruzione. In cambio di 300 euro, i due avvisavano ultras e spacciatori nel caso in cui fossero finiti sotto la lente della procura.
Un quadro molto diverso dall'idea che Marina Condoleo si era fatta della giovane, che da agosto 2021 aveva cominciato a prepararsi per l'esame di Stato. Concluso il praticantato un anno e mezzo fa, le due donne non si sono più viste, anche se, racconta l'avvocato, per un po' erano state in contatto. "Ha superato il primo orale, ma non il secondo. Mi è sembrato stranissimo, perché è una ragazza veramente in gamba".
La notizia del fermo è stata uno choc. "È come se mi stessero dicendo che ho conosciuto un'altra persona", ammette. "Era insospettabile. La mia speranza è che lei possa chiarire la sua estraneità".
Secondo Marina Condoleo qualcuno deve aver influenzato le scelte della ragazza, spingendola ad agire in un modo completamente estraneo alla sua indole. "Un amico, un fidanzato, un capo in un nuovo studio legale? Non lo so, forse non ha saputo dire di no". L'avvocato ha un ricordo preciso della 29enne, descritta come precisa nel lavoro, corretta, costretta a convivere con un passato difficile.
Il padre già noto alle forze dell'ordine
Scavando nel passato di Camilla Marianera, si scopre che il padre (Luciano Marianera) è pluripregiudicato per traffico di stupefacenti. La giovane tentava di prendere le distanze dalla figura paterna e rifarsi un nome. Cercava, in sostanza, di riabilitarsi, lavorando duramente per pagarsi l'università. Una persona davvero diversa dalla giovane donna adesso accusata di aver passato informazioni a pusher e ultras in cambio di denaro. Cosa può essere accaduto, dunque, a Camilla?
Il mistero sulla "talpa"
Rimane un mistero su chi sia la "talpa" della procura che forniva alla giovane informazioni sensibili che poi venivano vendute agli interessati.
"La 'talpa' all'interno della Procura non è una conoscenza che ha fatto mentre lavorava fianco a fianco con me", afferma con
convinzione Marina Condoleo. "Può essere successo solo nella segreteria di un pubblico ministero, perché lì si trovano i fascicoli secretati. Tuttavia io non l'ho mai più vista in tribunale", aggiunge.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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