Cronaca giudiziaria

A 92 anni Bruno Contrada dovrà attendere ancora per il dovuto risarcimento

Dopo trent'anni di processi, e una illegittima detenzione riconosciuta dalla Cedu, la corte di appello di Palermo si prende un altro mese di tempo per decidere se risarcire Bruno Contrada

A 92 anni Bruno Contrada dovrà attendere ancora per il dovuto risarcimento

Dovrà aspettare ancora un mese Bruno Contrada per sapere se potrà usufruire del risarcimento per ingiusta detenzione che gli ha riconosciuto la Corte Europea dei diritti dell’uomo.

Trent’anni di processi non sono bastati per mettere un punto al calvario giudiziario di un uomo di 92 anni ingiustamente condannato e rinchiuso in carcere per dieci anni.

Bruno Contrada, alto funzionario del Sisde, fu arrestato alla vigilia di Natale del 1992 su richiesta dell’allora procuratore di Palermo Giancarlo Caselli, sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti. Dopo sentenze annullate, confermate e smentite, nel 2007 è stato condannato a dieci anni di reclusione, quasi tutti poi scontati in galera, per concorso esterno in associazione mafiosa. Un reato che nel codice penale non esiste.

Nel 2015 la Corte europea dei diritti dell’uomo ha detto che quella condanna non aveva motivo di essere, stabilendo che Contrada non andava né processato né condannato. Mentre a essere condannato dalla Corte di Strasburgo è stato lo Stato italiano "per un reato che non esisteva nel Codice penale italiano all'epoca in cui avrei commesso i fatti contestati”.

Il governo italiano aveva anche presentato ricorso alla Grande Chambre contro tale pronuncia ma era stato respinto.

La Corte d'Appello di Palermo a quel punto ha riconosciuto all'ex 007 la riparazione per ingiusta detenzione, quantificandola in 667.000 euro.
Ma la Procura di Scarpinato si era appellata e nel gennaio 2021 la Cassazione ha annullato con rinvio l'ordinanza di risarcimento.

E cosi oggi il procedimento è tornato alla corte di Appello di Palermo.

Contrada, 92 anni, con gravi problemi di salute, stamattina era in aula. Ma quando il procuratore Marzilla, opponendosi alla richiesta di risarcimento, ha iniziato a elencare le vecchie condanne già disconosciute dalla Cedu, Contrada non ci ha visto più e ha iniziato a inveire in aula. E mostrando al procuratore il suo certificato penale ha esclamato: "Ecco a lei il mio certificato penale: E' nullo! io sono stato assolto. Io sono incensurato come risulta dal certificato. Ha capito? Lei mi accusa di cose non vere”.

Che io debba sentire un pg che ripete tutte le accuse che sono state cancellate non solo dalla corte europea, per cui ero stato sottoposto a pena disumana, è degradante e mi fa ribollire il sangue. Contro di me - ha raccontato Contrada - è stato fatto un processo iniquo. Ho ricevuto le infami accuse di criminali mafiosi da me contrastati per anni. Io Ho lottato per più di 30 anni contro criminali che mi hanno poi accusato. Criminali come Gaspare Mutolo e come Tommaso Buscetta".

"E' inutile rivolgersi alla Corte di Strasburgo dove i tempi medi per una sentenza superano ormai i dieci annise poi l’Italia non esegue le sentenze" ha commentato il suo avvocato "per ben due volte il giudicato della Corte Europea, su cui il giudice interno non ha alcun margine di discrezione".

Condannato è lo Stato, ma non vuole risarcire l'ingiusta vittima.

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