Caso dossieraggio, la Procura di Roma ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. L’inchiesta riguarda 23 persone, tra cui giornalisti, l’ex finanziere Pasquale Striano e l’ex sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia Antonio Laudati. I reati contestati, a vario titolo, sono accesso abusivo a sistema informatico, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falso.
Coordinata dal procuratore aggiunto Giuseppe De Falco e dalla pm Giulia Guccione, l’indagine ha avuto inizio a Perugia e si è poi trasferita a Roma a seguito della decisione della Corte di Cassazione sulla competenza territoriale. Secondo quanto ricostruito, tra il 2019 e il 2022 sarebbero stati effettuati migliaia di accessi non autorizzati ai sistemi Sos (segnalazioni di operazioni sospette finanziarie), Serpico e Sdi riguardanti esponenti politici, funzionari pubblici e altre figure di rilievo.
Tra le persone coinvolte nelle consultazioni abusive figurano il ministro della Difesa Guido Crosetto, il titolare dell’Istruzione Giuseppe Valditara, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, Matteo Renzi, Francesca Verdini (compagna del vicepremier Matteo Salvini), la presidente della Commissione Antimafia Chiara Colosimo e la deputata di Forza Italia Marta Fascina. Verifiche non autorizzate sarebbero state effettuate anche sul presidente della Figc Gabriele Gravina, sull’allenatore del Milan Massimiliano Allegri, sull’ex presidente della Juventus Andrea Agnelli e su Cristiano Ronaldo. Tra le parti offese indicate nell’atto di chiusura dell’inchiesta, lungo 270 pagine, figurano i ministeri dell’Interno, dell’Economia e della Giustizia, oltre alla Guardia di Finanza, all’Agenzia delle Entrate e alla Direzione Nazionale Antimafia.
In merito alle contestazioni, l’avvocato Andrea Castaldo, difensore di Antonio Laudati, ha dichiarato: "Procederemo con urgenza ad estrarre copia degli atti del fascicolo e a confrontare le attuali contestazioni con le pregresse già note, riservandoci all’esito l’esercizio delle facoltà e dei diritti previsti dal codice di rito.
Restiamo fermamente convinti della trasparenza e legittimità dell’operato del dottor Laudati e che gli approfondimenti investigativi compiuti dalla Procura romana consentiranno di chiarire l’estraneità del dottor Laudati alle vicende in contestazione".