Cronaca giudiziaria

Fausto e Iaio, sinistra accontentata: la procura riapre il fascicolo

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, sull'omicidio dei due militanti di sinistra. La Russa: "Apprendo con soddisfazione la decisione"

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A 46 anni dall'omicidio di Fausto Tinelli e Lorenzo "Iaio" Iannucci, la procura di Milano riaccende i riflettori sulla vicenda. Gli uffici del procutore di Milano, Marcello Viola, hanno riaperto un fascicolo conoscitivo, senza ipotesi di reato né indagati, sul caso dei due giovani uccisi il 18 marzo del 1978 nei pressi del centro sociale Leoncavallo, che frequentavano. La decisione è arrivata dopo una lettera con cui, nei mesi scorsi, il sindaco Giuseppe Sala aveva presentato al procuratore una richiesta formale affinché si riaprissero le indagini. Il fascicolo è stato assegnato ai pm Leonardo Lesti e Francesca Crupi.

Per riaprire effettivamente le indagini, archiviate negli anni scorsi senza che fossero stati individuati i responsabili dell'omicidio, ci vorranno però nuovi elementi che portino a una richiesta di riapertura da parte dei pm, da inoltrare all'ufficio gip. Per risolvere il caso dei due giovani uccisi di furono seguite numerose piste: dal mondo della droga, visto che i due militanti antifascisti stavano lavorando a un "libro bianco" sul commercio di eroina in città, fino ai "messaggi" cripitati in epoca di strategia della tensione, dato che i due furono trucidati a pochi giorni dall'avvio del sequestro Moro della Brigate rosse e perché Fausto abitava a pochissimi metri dal "covo" milanese della Br di via Montenevoso, dove venne trovato il cosidetto memoriale Moro.

Per il duplice omicido sono furono poi accusati gli esponenti dell'estrema destra romana (e uno della Banda della Magliana) Massimo Carminati, Claudio Bracci e Mario Corsi ma il caso è sempre rimasto irrisolto fino alla definitiva archiviazione da parte della giudice Clementina Forleo nel 2000. Così, come molti episodi avvenuti durante gli anni di piombo, anche quello di Fausto e Iaio provocò una ferita che negli anni non si è mai rimarginata. È accaduto altrettanto anche per quei giovani che, come Sergio Ramelli, militavano a destra e che per questo furono spesso considerati indegnamente morti di serie b.

Di Fausto e Iaio, ma anche dello stesso Ramelli, parò il presidente del Senato Ignazio La Russa nel giorno del suo insediamento, restituendo loro dignità e rispetto nel nome di una memoria condivisa. E ora a commentare le notizie provenienti dalla procura di Milano è stato lo stesso presidente di palazzo Madama. Esprimendo soddisfazione per la riapertura di un fasciolo, La Russa ha espresso l'auspicio che "dopo tanti, troppi anni, finalmente si possa rendere giustizia a questi ragazzi".

Nei giorni scorsi, a proposito di anni di piombo e di stragi impunite, Fratelli d'Italia aveva chiesto di riaprire l'inchiesta sugli autori dell'agguato di Acca Larentia. "Noi non facciamo distinzione tra ragazzi di destra e di sinistra: tutti i ragazzi di quella stagione meritano giustizia.

Però questo approccio vale solo per noi perché, invece, a sinistra questo ragionamento non viene fatto", aveva argomentato in tono polemico la vice capogruppo di FdI alla Camera, Augusta Montaruli.

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