Cronaca giudiziaria

"È frastornato". Il 17enne ammette lo stupro di Torino

Ha ammesso di essere il responsabile dello stupro del campus di Torino il 17enne arrestato nei pressi della residenza universitaria

"È frastornato". Il 17enne ammette lo stupro di Torino

Ha ammesso lo stupro il 17enne arrestato qualche gorno fa per i fatti del residence universitario Paolo Borsellino di Torino. Oggi si è svolta l'udienza di convalida del fermo del minorenne italiano di origini centrafricane che a fine ottobre si era introdotto all'interno del campus situato nei pressi del Politecnico.

"Il ragazzo è apparso frastornato. Si è reso comunque conto della gravità della vicenda e ha ammesso il fatto, riservandosi una più approfondita descrizione, una volta fatta maggior mente locale dell'accaduto, di quanto avvenuto quella sera", ha dichiarato l'avvocato Giuseppe Vitello dello Studio Associato Legale Mirate di Asti che difende, insieme al collega Gianluca Bona, l'aggressore. Per giorni gli uomini della polizia gli hanno dato la caccia anche grazie alle telecamere di sorveglianza posizionate all'interno della struttura e nelle zone limitrofe e grazie all'identikit fornito dalla vittima.

La polizia l'ha fermato mentre si aggirava in piena notte nelle vicinanze della residenza universitaria, raccogliendo mozziconi di sigaretta per terra. Quando è stato fermato indossava gli stessi jeans strappati che aveva la notte dell'aggressione e che descritti dalla vittima. Anche le immagini delle telecamere hanno immortalato alcuni frame in cui si vedono chiamaramente quei pantaloni, che sono stati immediatamente riconosciuti dagli uomini della volante. Il 17enne ha piccoli precedenti alle spalle e non ha avuto nessuna reazione alla vista degli agenti.

Ora saranno le indagini a fare il loro corso.

"La mia assistita, appresa la modalità con la quale gli organi di stampa hanno dato conto, in questi giorni, del grave reato che ha subito, chiede ai media di avere rispetto per la sua privacy e la sua persona, evitando, di divulgare, nel doveroso esercizio del diritto di cronaca, dettagli morbosi e sensazionalistici", ha fatto sapere l'avvocato della vittima.

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