Cronaca locale

Torino, stupro all'università. Minore incastrato dai video

È di origini centroafricane: identificato con i filmati e un "confronto all'americana". Si attende il Dna

Una volante della polizia di Livorno
Una volante della polizia di Livorno

Aggredita e violentata al Campus di Torino, preso lo stupratore. Sarebbe un italiano di origini centrafricane, minorenne, l'autore della violenza consumata la notte di sabato 30 ottobre nella residenza universitaria «Paolo Borsellino». Gli uomini della questura torinese sono arrivati a lui, dopo 2 settimane di indagini, grazie all'equipaggio di una volante che l'ha riconosciuto per la strada. Gli agenti avevano sotto mano i fotogrammi estrapolati dai sistemi di video sorveglianza della struttura quando, nel tardo pomeriggio di ieri, si sono trovati faccia a faccia con il ricercato.

Bloccato, identificato e portato in questura, si attende l'interrogatorio di garanzia e la convalida del fermo di pg. Il giovane avrebbe negato ogni accusa ma i tratti somatici e la forte somiglianza con le immagini del violentatore in fuga lascerebbero pochi dubbi sul sospetto. La vittima, inoltre, lo avrebbe riconosciuto durante un confronto «all'americana». Per la prova regina, ovvero la comparazione del DNA lasciato nella stanza della studentessa e sui suoi abiti si dovranno attendere gli esami di laboratorio. Il ragazzo, secondo una ricostruzione, sarebbe entrato nella struttura utilizzando il garage sul retro che porta direttamente alle scale del piano terra. Da queste sale fino al decimo piano della palazzina centrale e comincia a bussare a tutte le stanze. Nessuno gli apre tranne una 23enne originaria di Messina. La studentessa, credendo fosse un'amica, apre la porta. Una volta all'interno della camera il ragazzo le si scaglia contro picchiandola selvaggiamente. Ferita e bloccata a terra, la violenta per poi darsi alla fuga. Al piano inferiore gli altri occupanti sentono le urla della poveretta e quando accorrono, assieme agli addetti alla vigilanza, la trovano ferita e sotto choc.

«Quando siamo arrivati c'era solo la ragazza a terra» raccontano gli studenti che dalla palazzina A4 si precipitano nell'edificio opposto. Trasportata in ospedale per le prime cure, la giovane siciliana viene ricoverata per vari traumi ed ecchimosi in tutto il corpo. I sanitari confermano la violenza. «La paziente ha riportato un trauma cranico e per questo rimane ricoverata».

I genitori della 23enne, il giorno dopo, partono dalla Sicilia e accorrono al Campus per assistere alla figlia. Sotto choc l'intero capoluogo e tutta la zona del Politecnico. Mentre il presidente di Edisu Piemonte, Alessandro Ciro Sciretti, responsabile del Campus, rafforza la vigilanza con turni h 24 per gli addetti alla sicurezza, il Fuan di Torino apre una linea anti-intruso per segnalare estranei e persone sospette. Un gruppo di psicologi viene messo in campo per gli studenti. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, su Twitter commenta: «Un episodio gravissimo che ci lascia sgomenti».

Stessa storia il governatore del Piemonte, Alberto Cirio: «Sono sgomento come presidente ma ancora prima come padre e mi stringo a questa ragazza e alla sua famiglia».

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