
"Andrea non poteva avere una doppia vita, né essere un assassino". Non ha dubbi Angela Taccia, legale ed amica di Andrea Sempio, il 39enne indagato per l'omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. In una lunga intervista rilasciata al settimanale Oggi, a pochi giorni dall'anniversario del delitto, l'avvocata ribadisce con forza l'innocenza del suo assistito e lancia una provocazione: "Se Andrea ha ucciso Chiara, io smetto di fare l’avvocato e mi ritiro sulle montagne".
Una lunga amicizia
Angela Taccia e Sempio si sono conosciuti quando erano poco più che adolescenti. Lei era fidanzata con Andrea Biasibetti, uno dei ragazzi del "gruppetto" di cui facevano parte anche Marco Poggi, il fratello di Chiara, Mattia Capra e Roberto Freddi. "Quei ragazzi di Garlasco erano diversi, genuini, diretti, schietti, non avevano bisogno di fingere di essere quello che non erano e non gli importava niente di giudicare gli altri. - ricorda - Sempio, invece, mi chiamava 'la randagia da divano', ci ha messo tre anni a diventare mio amico. Un giorno gli dissi: 'Cascasse il mondo, io diventerò la tua migliore amica e tu ringrazierai Dio per questo'. Non sembrava felice all’idea". Parole profetiche, visto che poi tra i due, nel corso degli anni, il rapporto di amicizia si è consolidato sempre di più: "Tra il 2009 e il 2010, passai un momento familiare molto difficile e sparii per un po’ dalla circolazione. - racconta l'avvocata - Lui mi scrisse un messaggio, era la prima volta: 'Come mai non mi rompi più le scatole? Qualcosa non va?'. Nessun altro se n’era accorto. Mi aiutò in tutti i modi".
Il ricordo di Chiara Poggi e il delitto
I ragazzi della comitiva, all'epoca tutti giovanissimi, di tanto in tanto frequentavano casa Poggi per sfidarsi ai videogiochi. Taccia, che dice di essere "negata" per i videogame e di non aver mai varcato la soglia d'ingresso della villetta di via Pascoli, ricorda di aver visto Chiara in poche occasioni: "Ogni tanto veniva fuori ad aprirci. 'Ciao, c’è Marco?'. 'Sì, arriva' Tutto qui". Il giorno del delitto si trovava in vacanza in Trentino. Fu l'allora fidanzato Andrea Biasibetti a informarla telefonicamente della tragedia, chiedendole di ritornare subito a Garlasco. "La tragedia ci unì ancora di più. - spiega l'avvocata - Con Biasi (si riferisce a Biasibetti ndr) andavamo a prendere Marco a casa della nonna, faceva molta tenerezza, ti veniva voglia di proteggerlo, ma nessuno di noi gli chiedeva niente. Le poche volte che riusciva a uscire nonostante l’assedio dei giornalisti, le convocazioni dei carabinieri e le indagini, ci sentivamo in dovere di farlo distrarre".
"Andrea non poteva essere un assassino né avere una doppia vita"
Da quel giorno drammatico, sono passati 18 anni. Oggi come allora, Taccia resta convinta dell'innocenza di Andrea Sempio, che descrive come un ragazzo dalla vita specchiata: "Andrea non poteva avere una doppia vita, né essere un assassino. Non sopportava la violenza, si turbava persino se qualcuno si azzuffava fuori dai locali", sottolinea. Da quando ha assunto la difesa del 39enne, ha preferito limitare i contatti con gli altri ragazzi della comitiva: "Ho detto a tutti che avrei preso le distanze perché non voglio confondere i piani. Marco era preoccupato, temeva che finissi schiacciata dai media".
La battaglia legale si profila ancora molto lunga e complessa, ma Angela Taccia sembra non aver dubbi : "Andrea è innocente. - ribadisce infine l'avvocata - E quando questa storia finirà, spero che gli chiederanno tutti scusa".